Pace fiscale 2019, ecco cosa c’è da sapere dopo l’ultimo CdM

Sulla pace fiscale il Governo gialloverde sembra aver finalmente trovato la quadra: le novità sono importanti, ma il "saldo e stralcio" arriverà con un emendamento parlamentare.

Pace fiscale 2019, ecco cosa c’è da sapere dopo l’ultimo CdM

Sulla nuova pace fiscale in avvio nel 2019 sembra che il Governo abbia finalmente raggiunto un accordo di massima nel corso dell’ultimo Consiglio dei Ministri. Il provvedimento prevede ora un dietrofront sull’impossibilità di perseguire il contribuente per le implicazioni penali assieme allo scudo per i capitali detenuti all’estero, mentre anche il condono vede importanti modifiche.

È stata inoltre confermata la cosiddetta rottamazione – ter, con la quale si apre l’opzione di una ridefinizione delle pendenze fiscali che risalgono agli anni 2000 – 2017, attraverso un pagamento ratealizzato in un massimo di 5 anni (o 20 esborsi trimestrali). Sul saldo e stralcio non appaiono invece riferimenti espliciti all’interno del DL, ma la misura sarà comunque avviata e inserita durante la conversione del decreto in legge. Con l’opzione si consentirà alle persone che vivono situazioni di disagio economico la possibilità di un “ravvedimento operoso”.

Le novità sulla dichiarazione integrativa e la cancellazione dei mini-debiti

Per quanto concerne invece gli obblighi dichiarativi, sarà possibile sanare i debiti che risultano aperti con il fisco attraverso il pagamento di un’aliquota del 20%, purché si abbia presentato la dichiarazione dei redditi. Con il modello integrativo risulterà inoltre possibile far emergere fino al 30% di quanto già dichiarato, purché si rispetti il tetto delle 100mila euro complessive.

In merito invece alle liti fiscali non ci sono particolari novità, stante che risulta possibile sanare il dovuto corrispondendo metà del dichiarato in caso di vittoria di primo grado ed il 20% nel quinquennio in secondo grado, eliminando così il peso di sanzioni ed interessi. Anche per i cosiddetti mini debiti resterà invariata la rottamazione delle cartelle, per una platea potenziale di 10 milioni di contribuenti. Si tratta, nella pratica, di sanare piccoli arretrati come nel caso di multe o del bollo auto a cui non è stato dato seguito al pagamento. Le stime indicano che tale misura potrà interessare fino al 25% del magazzino degli introiti ancora da riscuotere.

Continua a leggere su Fidelity News