Secondo il New York Times OpenAI, dopo aver concluso l’accordo con Thrive Capital, ha visto crescere il suo valore rispetto a nove mesi fa, per cui la creatrice di ChatGPT ora ha una valutazione di mercato di 80 miliardi di dollari o più.
L’accordo tra le parti prevede, infatti, la vendita di azioni esistenti da parte di OpenAI nell’ambito della cosiddetta “Offerta Pubblica di Acquisto” condotta da Thrive con la possibilità da parte dei dipendenti di poter guadagnare dalle azioni in loro possesso, come riportato al New York Times da tre persone a conoscenza dell’accordo.
Ad oggi possiamo affermare che la società di IA di San Francisco, secondo i dati di CB INSIGHTS, è una delle start-up tecnologiche di maggior valore nel mondo, subito dopo ByteDance, società creatrice di TikTok (225 miliardi di dollari) e SpaceX, fondata da Elon Musk (150 miliardi di dollari).
È importante anche sottolineare che l’accordo sottoscritto, dunque, sarebbe un altro caso esempio di come la macchina degli investimenti della Silicon Valley faccia circolare i soldi solo ad una manciata di aziende specializzate nell’intelligenza artificiale generativa, che è una tecnologia in grado di generare da sola testi, suoni e immagini. Infatti il boom di quest’ultimi è iniziato, dopo che OpenAI ha catturato l’immaginario collettivo con il rilascio online di ChatGPT. Anche Anthropic, una rivale di OpenAI, ha raccolto 6 miliardi di dollari da Google e Amazon; Cohere, una start-up fondata da ex ricercatori di Google, ha raccolto 270 milioni di dollari, portando il suo finanziamento totale a oltre 440 milioni di dollari e, infine, Inflection AI, fondata da un ex dirigente di Google, ha raccolto una somma di 1.3 miliardi di dollari, portando il suo totale a 1.5 miliardi di dollari.
Dunque questa notizia è una boccata di ossigeno e un importante voto di fiducia per OpenAI, visto il momento critico dopo un anno di polemiche, che è culminato a novembre dell’anno scorso, quando il C.d.A. (consiglio di amministrazione) licenziò Altman, il CEO, perché non aveva più fiducia nel fagli guidare la no-profit per via della sua poca trasparenza con gli altri membri del consiglio. Il suo licenziamento ha fatto il giro del mondo e in poco tempo si è scatenato un vero caos, mettendo in dubbio il futuro di essa, in quanto anche i dipendenti volevano dimettersi in segno di solidarietà con Altman. Alla fine, un pò sotto la spinta degli investitori, ma anche dello stesso Altman e delle polemiche, il consiglio di amministrazione ha deciso di reintegrarlo, ma diversi membri di esso si sono dimessi.
Nel corso degli anni OpenAI, creata nel 2015, ha ricevuto ingenti somme di denaro da diversi investitori come, ad esempio, Microsoft che ha investito in totale 13 miliardi di dollari oppure le società di venture capital come Thrive, Sequoia Capital, Andreessen Horowitz e K2 Global che hanno deciso di acquistare azioni da OpenAI, valutando così la società circa 29 miliardi di dollari, fino ad oggi.