Continuano ad emergere dati preoccupanti in merito all’andamento della nostra economia, confermando la situazione attuale come delicata. Dopo il precedente della produzione industriale, la Banca d’Italia osserva segnali tecnici di prossima recessione per il Bel Paese mentre si apre un anno ricco di dubbi e interrogativi.
All’interno del suo ultimo bollettino, si conferma infatti l’andamento di contrazione già registrato nel terzo trimestre del 2018, con un dato negativo anche per il quarto. Si concretizza così lo scenario di due trimestri negativi di seguito, considerato come un possibile predittore della recessione economica. L’accezione viene infatti utilizzata proprio quando il PIL si presenta in discesa per almeno un semestre.
Cosa cambierà secondo le previsioni dell’Istituto centrale
Non stupisce quindi che all’interno del nuovo Bollettino emesso da Bankitalia si ritrovino indicatori congiunturali negativi, a partire dalla stima sul prodotto interno lordo per il 2019. Il dato passa infatti dall’1% allo 0,6%. Anche per il 2018 il dato definitivo dovrebbe risultare in discesa, passando allo 0,9% proprio in virtù dei due semestri negativi consecutivi.
Quanto indicato dall’Istituto centrale appare rilevante anche se confrontato con il periodo pregresso, visto che il termine recessione non veniva utilizzato fin dall’ormai lontano 2014. Sull’andamento dell’economia peserebbe in particolare un ridimensionamento dei piani di sviluppo e di investimento da parte delle imprese, mentre anche l’industria è vista in difficoltà. Il settore ha ovviamente un ruolo chiave per la crescita economica e per questo motivo il dato pesa significativamente sulle prospettive future.
Sembrano invece tenere maggiormente i consumi, visti in discesa ma per appena lo 0.1%. L’evoluzione del dato rappresenterà una cartina tornasole per comprendere se la recessione si aggraverà nel futuro o se si è invece trattato di un rallentamento episodico dovuto alla congiuntura del momento. Anche perché nel frattempo sono fortunatamente rientrati i rischi relativi alla crisi dello spread e dei mercati finanziari.