Nuovo allarme da Banca d’Italia: crescono i rischi di instabilità finanziaria

L’Istituto centrale pone l’accento sull’aumento dei rischi di instabilità per il nostro Paese: ecco perché la situazione si fa più preoccupante e quali sono le possibili conseguenze per le imprese e per i singoli cittadini.

Nuovo allarme da Banca d’Italia: crescono i rischi di instabilità finanziaria

Da Bankitalia arriva un nuovo monito in merito all’andamento della congiuntura economica in Italia ed ai possibili riverberi per la stabilità finanziaria del Paese. Secondo quanto evidenziato all’interno di un recente rapporto diffuso dall’Istituto centrale, le previsioni economiche per la Penisola sono state riconsiderate al ribasso per l’anno in corso, e prospettano nuove difficoltà per i prossimi mesi.

La situazione va inoltre letta in un contesto di accomodamento operato dalla BCE e quindi dalle banche centrali, che hanno reso a casacata più facile l’accesso ai mercati finanziari per le aziende nel corso del 2019. Nonostante ciò, eventuali imprevisti e fenomeni sfavorevoli non preventivati potrebbero far aumentare la volatilità delle attività finanziarie, visto che lo scenario macroeconomico prosegue in modo non lineare.

Cosa significa il nuovo allarme di Bankitalia per le imprese e le famiglie

Dal punto di vista operativo, il dossier elaborato da Via Nazionale mette in guardia i principali attori dell’economia del Paese rispetto ad un possibile peggioramento dello scenario economico ed alla crescita dell’instabilità finanziaria. In senso generalizzato, le principali problematiche in caso di eventi avversi potrebbero riaccendere la crisi dello spread, con un ritorno alla crescita del differenziale tra titoli di Stato italiani e quelli tedeschi.

Per i cittadini e le famiglie, la situazione si prospetta più stabile, anche se i principali riverberi riguarderebbero la volatilità dei prezzi delle attività finanziarie, oltre ad un indebolimento del reddito disponibile (e quindi spendibile). Rischi contenuti sono previsti per il comparto immobiliare, che nelle aree più performanti del Paese sta beneficiando anche di importanti risorse in arrivo dall’estero.

Infine, per le imprese potrebbero esserci maggiori difficoltà nel rimborso dei debiti di funzionamento, un elemento che al momento risulta calmierato proprio dai bassi tassi d’interesse. In forma indiretta, la situazione potrebbe risultare indebolita anche da maggiori difficoltà di rimborso dei debiti da parte dei privati, soprattutto le per le aziende che hanno nel core business la relazione con i consumatori finali.

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