Nella bozza della legge di bilancio per il 2024 presentata dal Governo Meloni in questi giorni, è stato annunciato un aumento delle tasse sul tabacco che colpirà sia le sigarette tradizionali che quelle elettroniche. Secondo la nuova manovra, che probabilmente verrà approvata a stretto giro dal parlamento, le tasse sulle sigarette tradizionali subiranno un aumento da 10 a 12 centesimi a pacchetto.
Questo rialzo fiscale, che entrerà in vigore nel prossimo anno se la proposta verrà confermata dalle due camere parlamentari, interviene su due delle tre componenti fiscali che influiscono sul prezzo finale del pacchetto di sigarette: specifica e onere fiscale minimo, senza toccare la variabile.Secondo i calcoli delle principali multinazionali del tabacco, l’aumento si aggirerà intorno ai 12 centesimi per le fasce di prezzo più elevate e a 10 centesimi per quelle di fascia inferiore.
Per le sigarette fai-da-te, l’intervento sul tabacco trinciato comporterà un aumento di 30 centesimi a busta, incidendo direttamente sulle tasche dei consumatori che optano per questa soluzione.
L’aumento delle tasse sul tabacco non risparmierà neanche le sigarette elettroniche e il tabacco riscaldato. Per quest’ultimo, l’aumento si tradurrà in un aumento di circa 10 centesimi a pacchetto. Tuttavia, la vera novità riguarda il tabacco riscaldato nel 2026, quando l’aliquota fiscale salirà al 42%, un aumento significativo rispetto al 38,5% che entrerà in vigore il 1° gennaio.
Anche le sigarette elettroniche saranno coinvolte nella nuova politica fiscale voluta dal Governo targato Giorgia Meloni. Saranno inserite in un calendario di aumenti su base triennale, con un aumento di 1 punto percentuale all’anno previsto per le annate 2024 e 2025. Questo aumento graduale potrebbe influenzare le decisioni d’acquisto dei consumatori che potrebbero trovare meno conveniente l’utilizzo delle sigarette elettroniche a causa dei costi più elevati, oltre ad avere un impatto importante anche sui consumi e sul mercato del tabacco.