Il piano industriale di Banca Monte dei Paschi è stato approvato oggi nel consiglio di amministrazione dopo una lunga trattativa con la Commissione europea, che ha chiesto di agire con mano più pesante rispetto alla versione presentata tre mesi fa, per sbloccare il prestito pubblico “Monti bond” da 4,07 miliardi.
Il piano, che porta le firme del Presidente di Mps Alessandro Profumo e del Ceo Fabrizio Viola, prevede un aumento di capitale da 2,5 miliardi entro la fine del 2014, scadenza in cui verranno rimborsati 3 miliardi di “Monti bond”, mentre il rimborso integrale avverrà entro il 2017.
I tagli dei costi amministrativi saranno di 440 milioni, con un tetto di 500mila euro per lo stipendio di consiglieri e top manager fino al completamento dell’aumento di capitale o al rimborso integrale” dei Monti bond, mentre verranno effettuati 8mila esuberi, ovvero di altri 5.300 se si contano i 2.700 dipendenti già usciti col piano precedente. In questo modo il costo del personale si ridurrà di circa 500 milioni di euro.
Mps si impegna inoltre a chiudere 550 filiali sul territorio, di cui 400 già chiuse a settembre 2013 e a tagliare il portafoglio Titoli di Stato dai 23 miliardi attuali a 17 miliardi nel 2017.
“E’ un piano solido, non partiamo da zero – ha affermato Fabrizio Viola -. Si apre ora la seconda fase che ci vedrà impegnati nel proseguimento del rilancio e nel rimborso del debito di Stato. Ci riposizioneremo come una grande banca commerciale con un attraente profilo di rischio-rendimento, pur in un contesto di mercato più difficile del previsto”.