Molte aziende pagano milioni per non assumere disabili

Molte aziende optano per pagare una multa piuttosto che assumere la quota obbligatoria di lavoratori disabili. Questo sistema crea un divario tra l'intento legislativo e le pratiche aziendali effettive, richiedendo un cambio di mentalità.

Molte aziende pagano milioni per non assumere disabili

La difesa per l’inclusione dei disabili nel mondo del lavoro ha un nuovo volto: Marco Campanini. Questo giovane laureato in giurisprudenza e criminologia, che si sposta in una sedia a rotelle, ha deciso di protestare davanti alla sede della Ferrari, l’azienda automobilistica di lusso più famosa al mondo. La motivazione? La Ferrari, come molte altre imprese, richiede ogni anno un esonero parziale dall’obbligo di assumere persone con disabilità, previsto dalla legge.

Ma cosa significa esattamente questo esonero? Significa che l’azienda può evitare di assumere la quota obbligatoria di persone con disabilità prevista dalla legge, pagando una multa piuttosto modesta. Un vero e proprio paradosso in un contesto imprenditoriale in cui si parla sempre più spesso di inclusività.

Nel post su Instagram di Marco Campanini, che sta facendo il giro del web, viene evidenziato che la Ferrari nel 2021 ha pagato oltre un milione di euro per non coprire l’intera quota d’obbligo di persone disabili, corrispondente a 127 persone. Questo dato approssimativo è desunto dalla formulazione della legge stessa, dimostrando la serietà delle sue affermazioni.

La legge sul lavoro dei disabili prevede un obbligo di assunzione da parte delle aziende pubbliche e private, al fine di garantire il diritto al lavoro alle persone con disabilità. Sono stabilite delle quote in base al numero di dipendenti dell’azienda: il 7% per le aziende con più di 50 dipendenti, due lavoratori per quelle con da 36 a 50 dipendenti, e un lavoratore per quelle con da 15 a 35 dipendenti.

Tuttavia, ci sono alcune eccezioni previste dalla legge. Ad esempio, nel settore edile e nel trasporto pubblico (aereo, marittimo, terrestre) sono previsti esoneri totali per evidenti difficoltà nell’esercizio dell’attività.

Il contributo esonerativo è la somma che le aziende possono pagare per essere autorizzate a impiegare un numero inferiore di disabili rispetto alla quota obbligatoria. Questo contributo è giustificato quando il tipo di attività svolta dall’azienda rende difficile o pericoloso l’impiego di persone con disabilità. Tuttavia, l’importo di questo contributo è considerato troppo basso per incentivare le imprese ad assumere disabili.

Nel caso specifico della Ferrari, l’azienda ha dichiarato di perseguire una politica di inclusione nella gestione delle risorse umane. Afferma di inserire personale con disabilità non solo tramite assunzioni dirette, ma anche attraverso contratti di somministrazione e collaborazioni con cooperative sociali. Tuttavia, Marco Campanini e altri attivisti chiedono maggiori controlli, una modifica della legge e una rivoluzione culturale per garantire un reale diritto al lavoro ai disabili.

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