Manovra 2019: ecco le misure più importanti, dalle pensioni ed il reddito di cittadinanza all’IVA e alla flat tax

La nuova legge di bilancio è stata approvata negli ultimi giorni dell’anno, scongiurando l’avvio dell’esercizio provvisorio e avviando importanti cambiamenti per gli italiani: ecco i principali provvedimenti contenuti al suo interno.

Manovra 2019: ecco le misure più importanti, dalle pensioni ed il reddito di cittadinanza all’IVA e alla flat tax

Con l’approvazione di fine anno della nuova Manovra, l’Italia evita l’esercizio provvisorio e trasforma in norma i provvedimenti che sono stati al centro del dibattito politico nel primo anno del Governo giallo – verde. Come avviene di solito in questi casi, le novità in arrivo sono molte e riguardano numerosi aspetti della vita quotidiana degli italiani.

Di particolare importanza appaiono le misure di riforma della previdenza e del welfare, che rappresentano forse i temi su cui si è concentrata maggiormente l’attenzione dei principali media e dei cittadini. La legge di bilancio 2019 avvia infatti i pensionamenti anticipati tramite la quota 100 ed il reddito di cittadinanza, per un impegno totale di risorse stimato rispettivamente in 4 ed in 7 miliardi di euro. Al fianco delle due misure chiave del contratto giallo – verde si situano poi il taglio alle pensioni d’oro ed all’indicizzazione per gli assegni più alti, mentre i pensionati stranieri potranno beneficiare della nuova flat tax al 7% nel caso in cui decidano di trasferirsi nei Comuni del Sud Italia in via di spopolamento.

I provvedimenti e le altre novità

Dal punto di vista fiscale il capitolo più discusso resta probabilmente quello sull’IVA. All’interno della legge di bilancio il Governo ha infatti previsto di lasciare l’imposta inalterata per quanto concerne il 2019, ma di porre in essere delle clausole di salvaguardia a partire dal 2020. Se quest’ultime non verranno disinnescate, si porsospetta la possibilità di un incremento delle aliquote fino al 25,2% nel prossimo anno, per proseguire verso il 26,5% nel 2021.

Un’altra novità importante è la partenza della flat tax, destinata in particolare agli autonomi con ricavi o compensi non superiori alle 65mila euro. L’aliquota unica prevede una trattenuta del 15% e sarà disponibile anche in favore degli insegnanti che si occupano di svolgere lezioni private. Per le imprese è prevista invece l’abolizione dell’IRI, mentre i cittadini rimasti coinvolti nelle truffe dei crac bancari potranno avviare le pratiche di rimborso presso il Mef.

Nel terzo settore ha fatto molto discutere l’eliminazione dello sconto Ires (un capitolo sul quale l’esecutivo ha però promesso di intervenire con dei nuovi correttivi), mentre sulle tasse locali si prospetta la rimozione del blocco delle aliquote ai tributi comunali. In merito al rapporto tra contribuente e amministrazione pubblica, emerge invece l’avvio del nuovo saldo e stralcio per chi si trova a vivere una situazione di difficoltà economica.

Infine, è da rilevare l’avvio della web tax (soprattutto per la lunga discussione che la preceduta, visti i numerosi tentativi dei legislatori andati a vuoto in precedenza). Il nuovo balzello andrà a pesare nella misura del 3% su tutte le imprese con elevati fatturati e che si occupano di commercio online, oltre che sulle aziende che hanno nel proprio core business la vendita di database digitali e di spazi pubblicitari.

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