Manovra 2019, dopo la bocciatura si va verso la procedura d’infrazione: ecco cosa rischia l’Italia

L’Unione Europea sceglie di adottare la linea dura sulla Manovra e con la procedura d’infrazione il nostro Paese rischia miliardi di euro di multa e lo stop ai fondi europei.

Manovra 2019, dopo la bocciatura si va verso la procedura d’infrazione: ecco cosa rischia l’Italia

La bocciatura della Manovra da parte della Commissione Europea è diventata ufficiale, ma la notizia era data per quasi certa già negli scorsi giorni, dopo che il Governo aveva inviato ai tecnici internazionali una lettera nella quale si confermava l’impianto del provvedimento. D’altra parte, è stato lo stesso Governo giallo – verde a evidenziare che sul contratto con gli elettori non si torna indietro, a partire dalle misure più onerose come i pensionamenti anticipati tramite la quota 100 ed il reddito di cittadinanza.

Ora resta però da capire quali sono i rischi e soprattutto le conseguenze con l’avvio della procedura di infrazione. Di sicuro proseguiranno le verifiche e gli approfondimenti tecnici sulle pieghe di bilancio e sui conti pubblici del Bel Paese, mentre se la direzione intrapresa dall’esecutivo non dovesse cambiare si profilano sanzioni molto pesanti.

Legge di bilancio 2019: a quanto potrebbe ammontare la multa nei confronti dell’Italia

Entrando nel merito degli oneri che potrebbe essere costretta a pagare l’Italia, nel breve termine troviamo una multa fino a 9 miliardi di euro. Il provvedimento sanzionatorio si attiverà nel caso in cui a gennaio (cioè dopo l’approvazione della Manovra) la situazione rimarrà immutata.

I tecnici europei daranno comunque all’esecutivo la possibilità di effettuare degli interventi di modifica alla Manovra in modo da rientrare nelle linee guida e nelle regole previste per gli aderenti all’Unione. Se invece non fosse trovato un accordo, si procederebbe a verifiche semestrali e all’applicazione di una multa che può toccare lo 0,5% del PIL, partendo però da una sanzione minima dello 0,2%.

Oltre a ciò, l’Unione europea potrebbe procedere anche al congelamento dei fondi strutturali, cioè di quei finanziamenti che vengono concessi dall’UE al fine di favorire la crescita economica dei Paesi aderenti. Il nostro Paese figura tra coloro che ottengono più risorse, pertanto si tratterebbe di una perdita significativa. Infine, un terzo timore riguarda lo stop al programma di acquisto dei titoli di Stato da parte della Bce.

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