Lockdown di aprile: resiste il settore alimentare, calo netto del calzaturiero

I dati Istat relativi al mese di aprile hanno rilevato forti cali, causati dal lockdown in seguito all'emergenza Covid-19, soprattutto nei settori non alimentari, come quello calzaturiero e dell'arredamento.

Lockdown di aprile: resiste il settore alimentare, calo netto del calzaturiero

L’ANSA, Agenzia Nazionale Stampa Associata, ha pubblicato i risultati Istat relativi al mese di aprile, sugli effetti del lockdown causato dal Covid-19: i beni non alimentari hanno purtroppo subito un calo del 24% in valore e del 24,5% in volume, in stretta relazione con la chiusura delle attività, determinando una diminuzione del 10,5% in valore e dell’11,4% in volume delle vendite al dettaglio, a differenza del mese precedente.

In particolare il settore della calzatura, degli articoli in cuoio e da viaggio, ha registrato la diminuzione del 90,6%, seguito dal mondo dell’arredamento, dei mobili e degli articoli tessili con -83,6%, in stretta vicinanza con l’abbigliamento e la pellicceria (-83,4%) ed infine i giochi, lo sport ed il campeggio con -82,5%. I prodotti farmaceutici invece hanno subito una diminuzione minore, pari al 3,5%.

Gli acquisti online hanno però constato un aumento del 27,1% mentre per quanto riguarda il settore dell’alimentazione è stato registrato un piccolo aumento dello 0,6% anche se in calo in volume dello 0,4%: i supermercati hanno potuto rilevare un rialzo del 10,5% su base annua ed i discount del 9,3%.

Nel confronto annuo, il ribasso rilevato su base tendenziale è stato quindi di 26,3% in valore e del 28,1% in volume: a farne le spese maggiormente sono stati i negozi di piccole dimensioni con un calo del 37,1% e del 16,4% nella grande distribuzione.

Questi dati sono stati analizzati dall’Istat, l’Istituto Nazionale di Statistica istituito nato nel 1926, che censisce i dati della popolazione e di tutti i servizi, dal settore dell’agricoltura a quello dell’industria. Per far fronte alla situazione derivata dal Covid-19, ha adottato delle misure atte a garantire la continuità del suo operato anche durante l’emergenza: dalla raccolta di dati in modalità innovative, consapevole dell’impossibilità di fermare il proprio operato, ha messo in campo nuove soluzioni per poter continuare a fornire i propri servizi, puntando anche sulla dematerializzazione.

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