Lettonia tra Euro, speranze e svalutazione interna

La Lettonia entrerà nell'Eurozona nel 2014. In salute? Vediamo uno studio del CEPR cosa ci raccontava nel 2011 della sua svalutazione interna.

Lettonia tra Euro, speranze e svalutazione interna

Ho pescato per voi un interessante studio del CEPR del dicembre 2011 (Centre for Economic and Policy Reserch) a firma Mark Weisbrot e Rebecca Ray.

Lo trovate completo qui.

Vi do un assaggio in italiano:

“Svalutazione interna della Lettonia: una storia di successo?”

I sostenitori di una strategia economica di “svalutazione interna” hanno recentemente indicato la Lettonia come un esempio di successo delle politiche macroeconomiche. L’economia lettone è destinata a crescere del quattro per cento nel 2011. Essi sostengono che il governo lettone, insieme alle autorità europee (tra cui il Fondo Monetario Internazionale FMI), ha perseguito le politiche macroeconomiche corrette col mantenimento di un tasso di cambio fisso per la Lettonia e l’attuazione di politiche fiscali pro-cicliche (che restringono ulteriormente l’economia) e talvolta politiche monetarie pro-cicliche. Essi sostengono che queste erano le migliori politiche, in contrasto con le politiche anticicliche espansive, fiscali e monetarie, accompagnate da svalutazione, destinate a promuovere una rapida ripresa economica.

I dati, tuttavia, contraddicono l’idea che l’esperienza della Lettonia fornisce un esempio di riuscita svalutazione interna. Questo documento esamina il caso della Lettonia e fornisce ulteriore prova che questa può essere una strategia molto costosa e non efficace. I costi sociali ed economici in Lettonia sono stati enormi, e la perdita di reddito molto più grande rispetto alla maggior parte dei paesi che hanno avuto svalutazioni guidate dalla crisi. I paesi con svalutazioni guidate dalla crisi hanno recuperato in modo notevolmente più veloce, in media, di quanto ha fatto la Lettonia. Inoltre, le esportazioni nette hanno contribuito poco o nulla al recupero della Lettonia, che sembra essere stato facilitato invece dall’abbandono delle politiche macroeconomiche pro-cicliche.

Questo caso di studio è rilevante per la zona euro, perché le attuali politiche si affidano per il recupero almeno in parte parte sulla “svalutazione interna” nelle economie più deboli della zona euro. I rischi nella zona euro sono ancora maggiori a causa della crisi finanziaria che ha portato da queste politiche pro-cicliche.

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