LdB 2019: dalle pensioni alla flat tax, ecco le misure in preparazione dal Governo

Entro la metà del prossimo mese di ottobre l'esecutivo è chiamato a presentare in Parlamento il testo della prossima Manovra. A quel punto sarà anche chiaro in che modo verranno portate avanti le promesse elettorali.

LdB 2019: dalle pensioni alla flat tax, ecco le misure in preparazione dal Governo

Il contratto di Governo, siglato al termine di una campagna elettorale improntata a grandi cambiamenti, ha visto l’arrivo di proposte in grado di anticipare importanti novità, che saranno presto sottoposte alla prova del Parlamento. Il nuovo esecutivo gialloverde è infatti chiamato a presentare entro il 15 ottobre 2018 il testo della nuova legge di bilancio 2019. Si tratta di un passaggio fondamentale, visto che si arriverà ad una vera e propria occasione di confronto rispetto alle aspettative degli elettori. D’altra parte, il ventaglio dei provvedimenti va dalle pensioni alle tasse, fino al nuovo sistema di welfare (tramite l’avvio del reddito di cittadinanza).

L’occasione rappresenta però anche una verifica importante nei confronti dei mercati internazionali, soprattutto considerando che lo spread decennale tra BTP e Bund tedesco negli ultimi giorni è arrivato a toccare i 290 punti base (con nuovi massimi dalla fine di maggio). Anche i mercati, come gli elettori, sembrano infatti avere gli occhi puntati verso la Manovra, stante il rischio di produrre effetti di discontinuità sulla tenuta dei conti.

Legge di bilancio 2019: dalle pensioni alla pace fiscale, fino alla flat tax

D’altra parte, i comparti sui quali il Governo si prepara ad intervenire possono avere un impatto notevole sul funzionamento del sistema Italia. Si parte dalla flat tax, ovvero dalla creazione di un’aliquota unica prevista attorno al 15%-20% dei redditi prodotti da persone fisiche e aziende. L’intento è di arrivare a tali percentuali attraverso una riduzione graduale delle aliquote, a cui sarà dato il via proprio con la prossima manovra. Parallelamente si conta di avviare anche la cosiddetta pace fiscale, consentendo ai contribuenti di mettersi in pari rispetto alle inadempienze fiscali.

Sul versamento del welfare è attesa invece la nuova quota 100, il provvedimento che dovrebbe consentire l’uscita dal lavoro a partire da 64 anni di età e da 36 anni di contribuzione, seppure al prezzo di un parziale ricalcolo contributivo. Per chi vive situazioni di disagio dovrebbero inoltre arrivare in aiuto anche il reddito e la pensione di cittadinanza, mentre un intervento di efficientamento dei centri dell’impiego punta a rimettere in moto le persone che sono rimaste tagliate fuori dal mercato del lavoro.

Sullo sfondo di tutti questi provvedimenti resta infine l’attività di monitoraggio del Ministero dell’Economia, chiamato a rendere compatibili le promesse di riforma e la sostenibilità del bilancio pubblico. Un elemento non secondario se si conta che dalla portata delle misure dipenderà con grande probabilità il livello di consenso degli elettori.

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