L’Antitrust europeo accusa Amazon di concorrenza sleale

Amazon sarà tenuta sott'occhio da parte dell'antitrust europeo perché viene accusata di concorrenza sleale usando i dati sensibili dei venditori indipendenti.

L’Antitrust europeo accusa Amazon di concorrenza sleale

Amazon è sotto la lente di ingrandimento della Commissione Europea dell’Antitrust. Nelle ultime ore, infatti, è stata aperta un’inchiesta per cercare di chiarire le idee e capire che uso ne fa dei dati che i venditori indipendenti inseriscono nel sito internet di Amazon all’atto dell’iscrizione e che usano la piattaforma per vendere i propri prodotti e servizi. 

L’obiettivo è sapere se questi dati sono stati utilizzati illecitamente, andando contro le norme sulla concorrenza. Affidando il “negozio virtuale” ad Amazon, quest’ultimo controlla in tempo reale tutti i dati che sono inseriti ex novo o modificati. 

Amazon e l’antitrust: possibile abuso di potere?

Margrethe Vestager, responsabile della concorrenza, ha spiegato in un’intervista che in Europa si tende sempre più a comprare sui siti di e-commerce, proprio come Amazon, e dunque bisogna controllare maggiormente come gestisce i dati la piattaforma nella sua doppia funzione, che fa da marketplace e rivenditore. Come molti sapranno, Amazon non solo fa da “deposito” a venditori terzi, ma è esso stesso un venditore. 

Secondo alcune verifiche, infatti, sembrerebbe che il noto e-commerce raccolga anche dati sensibili, come ad esempio le transazioni, oltre che i vari dati delle vendite registrate. L’accusa, dunque, è quella di concorrenza sleale e, prossimamente, si vedranno gli accordi stipulati tra i venditori e la piattaforma. 

A Bruxelles, invece, analizzeranno la funzione Buy Box, ovvero quel bollino che viene applicato a determinati prodotti consigliati, e controlleranno in che modo questa funzione incida sugli acquisti: infatti, i venditori fanno a gara per accaparrarsi il buy box, in quanto il maggior numero di acquisti avviene proprio tramite quella funzione. Questa è solo una delle varie inchieste fatte ai colossi della tecnologia americani, tra cui anche Facebook e Google. Amazon dichiara di voler collaborare con la Commissione Europea per chiarire tutti i dubbi e risolvere definitivamente la questione. Non resta che aspettare.

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