Istat, ultime news pensioni: la vita migliora, in pensione a 67 anni

Secondo i calcoli Istat l'aspettativa di vita degli italiani è migliorata, pertanto dal 2019 potranno lavorare cinque mesi in più. Un sospiro per l'INPS. Ma non tutti sono d'accordo.

Istat, ultime news pensioni: la vita migliora, in pensione a 67 anni

A partire dal 2019 si andrà in pensione a 67 anni. L’Istat ha confermato che l’età media degli italiani si è un po’ alzata, tanto quanto basta per spostare il meritato riposo di 5 mesi in avanti rispetto ad oggi, così facciamo un numero tondo, da 66 anni e 7 mesi si passa a 67 anni. Alle varie richieste di fermare l’adeguamento automatico da parte dei presidenti della Commissione Lavoro di Camera e Senato – Cesare Damiano e Maurizio Sacconi – e dei sindacati, la risposta è stata un no definitivo, sostenuto dai calcoli dell’Inps e della Ragioneria Centrale dello Stato.

In particolare lasciare le cose così come sono sarebbe un costo insostenibile per le casse dell’Inps che quantificherebbe i costi in 141 miliardi nei prossimi 10 anni. Niente però è scontato. Può essere che nel frattempo le cose cambino, lo ha affermato lo stesso ministro del Lavoro, Giuliano Poletti: “I tempi per il parlamento o per le forze politiche che vogliono intervenire ci sono, essendoci un anno di tempo abbondante davanti ci sono i tempi per una discussione su questo tema“.

L’esecutivo Gentiloni sta per concludersi e sicuramente a fatica aprirà una discussione su un argomento tanto sentito dagli italiani. Attualmente il provvedimento può entrare in vigore solo con decreto ministeriale, perché l’adeguamento a 67 anni già previsto dalla legge Tremonti-Sacconi del 2010, scatterebbe automaticamente nel 2021 secondo la riforma Fornero.

Molti sperano che il governo tenga conto che nel 2015 c’è stata una diminuzione dell’aspettativa di vita che dovrebbe far oscillare l’età pensionabile. Susanna Camusso, Cgil, afferma che “È indispensabile fermare la follia di un automatismo perverso che porta a peggiorare periodicamente l’età pensionabile dei lavoratori”. E ricorda che lo stesso governo si era impegnato a discuterne.

I costi calcolati fanno pensare che il “pacchetto pensioni” è fuori dalla Legge di Bilancio. Anche l’Ape rosa ne faceva parte, ossia la possibilità per le mamme che ne avevano bisogno di anticipare l’età atta alla pensione fino ad un massimo di due anni (6 mesi per ciascun figlio). Così pure la pensione di garanzia per i giovani è stata rimandata alla prossima legislatura. L’unica via d’uscita per anticipare la pensione a partire dal 2019, saranno gli anni di contributi versati: per gli uomini 43 anni e tre mesi, per le donne 42 anni e 3 mesi. Attualmente ciò è possibile con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e per le donne 41 e 10 mesi.

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