L’affermata società telefonica Wind S.p.a. è stata multata dall’Antitrust con una sanzione di ben 500 mila euro per delle offerte telefoniche non propriamente corrette, derivanti dalla diminuzione dei giorni del periodo di rinnovo delle promo di telefonia mobile e/o fissa, da 30 giorni a 28.
La Wind, senza dire nulla a nessuno, ha accorciato i contratti di telefonia da 30 a 28 giorni, in maniera da passare da 12 a 13 bollette in un anno solare. Fortunatamente l’Antitrust è intervenuta e ha sanzionato severamente il colosso della telefonia mobile e fissa.
La compagnia telefonica dovrà pagare una multa salata anche per aver ridotto all’improvviso il periodo di rinnovo di quelle promozioni che includevano la vendita a rate di smartphone, prevedendo l’addebito in un’unica soluzione delle rimanenti rate per tutti quei clienti che avevano applicato il diritto di reso.
La nota società di telefonia fissa e mobile ha avuto un comportamento scorretto anche per ciò che concerne la modifica del lasso di tempo di riconferma delle opzioni a durata minima. I clienti che sceglievano il recesso, erano costretti dalla Wind a pagare il prezzo del modem (cioè 40 euro) o della Google Chromecast (circa 35 euro).
Stando a ciò che ha dichiarato l’Autorità Garante del Commercio e del Mercato, la compagnia telefonica Wind ha causato non pochi problemi economici ai suoi clienti contrari alla modifica contrattuale, limitando loro il libero arbitrio nella scelta e limitando il diritto di recesso che, come si sa, è una di quelle norme inviolabili e sacre, volte a tutelare i clienti dinnanzi a variazioni contrattuali di questa natura.
La suddetta sanzione di 500 mila euro imporrà maggiore trasparenza alla compagnia telefonica, cercando di abbattere in maniera definitiva quelle penali di uscita da un gestore, a favore delle altre compagnie concorrenti presenti sul mercato e il rispetto nei confronti dei clienti.