Come riportato da alcuni dati pubblicati sul sito de “Il Sole 24 Ore” circa un mese fa 35 milioni di italiani avevano deciso di prenotare e partire per le vacanze nel periodo natalizio, con l’obbiettivo di staccare la spina dopo un periodo non facile a causa del Covid-19.
Gli ultimi dati però iniziano a preoccupare: “Oggi, a quindici giorni dal ponte dell’8 di dicembre e a 30 dal Natale, di queste prenotazioni ne mancano ancora 11 milioni. Soprattutto, stanno già arrivando parecchie disdette sulle prenotazioni già fatte: ad oggi, sono già 2,5 milioni”.
Il presidente di Confturismo-Confcommercio, Luca Patanè, ha rivelato che sta prevalendo l’incertezza nelle persone, e non la paura di viaggiare. Proprio per questo motivo chiede alle autorità indicazioni chiare e immediate sulle eventuali regole da adottare per affrontare in sicurezza le festività.
La situazione è quindi ancora molto complessa, ma a questi dati già piuttosto gravi vanno aggiunti quello delle persone che hanno deciso di cambiare meta. Come rivelato da SWG, che progetta e realizza ricerche di mercato, di opinione, istituzionali, studi di settore e osservatori, 8,5 milioni di persone affermano di avere cambiato meta di vacanza, scegliendone una molto più vicina, o hanno deciso di ridurre i giorni di ferie, che purtroppo erano già nettamente più bassi rispetto a quelli registrati nel 2019.
A oggi stanno resistendo circa 12 milioni di italiani in cui, nonostante tutto, sono ancora convinti di partire per le vacanze e far respirare un po’ l’economia del nostro paese, ma tra questi vanno contati anche coloro che hanno deciso, per non rischiare, di passare le loro vacanze con gli amici o parenti, senza quindi dare una vera mano agli spazi turistici.
Secondo il sito di Sky a oggi: “Si spera in una frenata dei contagi, ma alle strutture non rimane che provare a vendere qualche stanza con cancellazione gratuita fino al giorno prima dell’arrivo. Su Booking, Trivago, Expedia e siti per la prenotazione delle camere, doppie, triple e familiari si trovano a prezzi stracciati rispetto ai tempi pre Covid”.