Il Coronavirus potrebbe costare fino a 536 euro a famiglia

La stangata è stata annunciata dal Codacons, che ha stimato quale potrebbe essere l’impatto di Covid-19 sulla spesa delle famiglie italiane con la Fase 2.

Il Coronavirus potrebbe costare fino a 536 euro a famiglia

Con la fine del lockdown e l’avvio della Fase 2 riparte il progressivo ritorno alla normalità per milioni di italiani, ma la situazione continuerà a restare delicata non solo per il sussistere del rischio contagio. L’impatto di Covid-19 potrebbe infatti andare a pesare anche sul portafoglio dei consumatori, visti i probabili quanto inevitabili aumenti nei prezzi dei beni di consumo e nelle tariffe delle utenze.

Di fatto, una prima stima su quelle che potrebbero essere le maggiorazioni con le riaperture commerciali è stata fatta dal Codacons, attraverso un’elaborazione degli incrementi previsti a partire da oggi ed applicati da gestori, esercenti e commercianti.

Quest’ultimi sono infatti costretti a sostenere nuovi costi al fine di poter riaprire. Si pensi, ad esempio, alla necessità di avviare una corretta sanificazione dei luoghi lavorativi e di quelli aperti al pubblico. Ma a questa base si sommano anche i costi per la messa in sicurezza dei locali, mentre un ulteriore fattore sarà certamente dato dalla diminuzione della media dei clienti giornalieri (in virtù delle norme sul mantenimento della distanza minima interpersonale).

L’allarme del Codacons: costi aggiuntivi per oltre 500 euro 

Stante la situazione appena descritta, la stima effettuata dal Codacons fa trasparire che sulle famiglie la ripresa delle attività potrebbe arrivare a costare fino a 536.00 euro. Nella pratica, si tratta di un aumento considerevole, tanto da preoccupare fortemente l’associazione dei consumatori, la quale parla di vera e propria bomba sociale ed economica scaricata sui consumatori finali.

Le stime dell’associazione indicano un possibile aumento generalizzato dei prezzi, ma alcuni settori hanno già visto l’applicazione di forti incrementi sui listini nelle scorse settimane. È il caso del comparto alimentare, nel quale il rincaro è stato (secondo le ultime rilevazioni dell’Istat) del 2,8%. Una situazione che desta preoccupazione anche considerando il grave impatto del Coronavirus sui redditi degli italiani e sui tanti che si sono trovati davanti alla crisi con una rete di protezione sociale insufficiente.

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