Guerra commerciale, scattano i nuovi dazi USA sulla Cina

Alla mezzanotte di oggi è scattato il nuovo aumento dei dazi americani sull’import cinese. La guerra commerciale entra nel vivo, ma Trump ritiene ancora possibile un accordo. Pronte le contromisure del Paese asiatico.

Guerra commerciale, scattano i nuovi dazi USA sulla Cina

La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina entra nel vivo alla mezzanotte di oggi (le ore 6.00 in Italia), quando è scattato il paventato aumento dei dazi commerciali da parte degli Stati Uniti sulle merci importate dall’oriente. Si tratta di una stretta che produrrà un controvalore di circa 200 miliardi di dollari, con aumenti sui beni da un minimo del 10% fino ad un massimo del 25%.

Il provvedimento riguarda numerosi settori merceologici: dalla carne alla pesca e ai prodotti alimentari, fino alla chimica, alla metallurgia, alla pelletteria, alla gomma ed alle plastiche. D’altra parte, il gigante asiatico non resterà con le mani in mano, e si prepara ad imporre adeguate contromisure, implementando nuovi dazi sulle merci di origine statunitense (le tariffe risultano anche in questo caso del 25%).

Il confronto sulla guerra dei dazi tra Trump e XI

Se da un lato l’aumento dei dazi concorre a rendere ancora più tesa la situazione, dall’altro lato si registrano comunque dei tentativi di giungere ad un accordo. Lo stesso Presidente Usa ha infatti commentato la vicenda spiegando di ritenere ancora possibile il raggiungimento di un accordo, in grado di disinnescare l’escalation. A dimostrazione del fatto, a Washington proseguono le trattative, visto che a breve avrà luogo un nuovo confronto tra le delegazioni dei due Paesi (guidate da Mnuchin per gli Usa e da He per la Cina).

Nel frattempo, ha avuto luogo anche un contatto telefonico tra i due Presidenti coinvolti, che ha sancito il nuovo corso dei negoziati. Nonostante l’aumento dei dazi, dalla Cina si esprime la massima “sincerità nel tentare di risolvere con razionalità il confronto”, mentre gli Stati Uniti continuano a ritenere ancora possibile un accordo. Resta però da capire come si troverà la quadra sui nodi da sciogliere, ed in particolare sulle questioni più controverse.

Tra quest’ultime, troviamo lo scontro sulle problematiche di protezione delle proprietà intellettuali, oltre al sostegno pubblico dato dal gigante asiatico alle proprie aziende, con l’obiettivo di renderle dei grandi player globali entro il 2025. Da notare che, fino alla scorsa settimana, un accordo sembrava molto vicino, sebbene i negoziati procedessero comunque lentamente e non senza difficoltà.

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