Green Pass obbligatorio: le regole per estetisti, parrucchieri e barbieri dal 15 ottobre

Estetisti, parrucchieri e barbieri, agevolati nella seconda fase pandemica, in questo caso dovranno consentire accesso e trattamento anche a coloro che non sono in possesso di Green Pass.

Green Pass obbligatorio: le regole per estetisti, parrucchieri e barbieri dal 15 ottobre

Dal 15 ottobre è diventato obbligatorio possedere la certificazione verde per accedere nei luoghi di lavoro, pubblici e privati.Dati alla mano, scetticismi e polemiche a parte, anche grazie a questa ulteriore misura, abbiamo raggiunto l’80% di popolazione vaccinata e questo non può che farci tirare un grande sospiro di sollievo.

Parrucchieri, barbieri ed estetisti, già nella seconda fase della pandemia, hanno goduto di qualche leggera libertà rispetto a molte altre attività commerciali. Anche in questo caso, queste attività dovranno consentire l’accesso e il trattamento anche a coloro che non sono in possesso di Green Pass. Obbligo della certificazione verde, necessaria, invece, per i dipendenti delle attività summenzionate. Ma vediamo ora dove non occorre esibire il famoso Green Pass.

Le attività in cui non è necessario esibire il Green Pass

Chi non è in possesso di Green Pass potrà comunque accedere nei luoghi di prima necessità, quindi in supermercati, ospedali e farmacie, per cui vale il discorso fatto in precedenza. Ad avere con sè la certificazione verde dovrà essere il personale dipendente. Gli altri luoghi in cui non è necessario il Green Pass sono tribunali, studi di commercialisti, studi di avvocati e chiese.

IL green pass è obbligatorio per tutti i lavoratori domestici. Quindi colf e badanti che non hanno la certificazione verde non possono lavorare e, se conviventi, non hanno diritto a vitto e alloggio perché prevale il “diritto della persona assistita di poter fruire senza soluzione di continuità della assistenza ricorrendo ad altro idoneo lavoratore”.

La certificazione verde è obbligatoria per tutti i lavoratori domestici. Il green pass dovrà essere richiesto e verificato dalla persona che farà entrare il lavoratore in casa, che sia il datore, l’assistito o un parente. La verifica può essere effettuata:utilizzando l’applicazione VerificaC19;chiedendo al lavoratore di esibire una copia cartacea del Green Pass. 

In caso di mancato aggiornamento della piattaforma digitale, vengono accettati anche i documenti rilasciati, in formato cartaceo o digitale, dalle strutture sanitarie, dai medici o dalle farmacie, che attestano l’avvenuta vaccinazione, l’avvenuta guarigione o l’effettuazione del tampone. Per i datori di lavoro che non controllano il Green Pass, le sanzioni vanno da 400 a 1.000 euro, mentre il lavoratore domestico che si reca al lavoro senza avere il Green Pass può subire una sanzione da 600 a 1.500 euro.

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