Grecia: Tv pubblica sospesa, 2800 licenziamenti

Il governo greco sospende le trasmissioni della tv pubblica: in arrivo 2800 licenziamenti per i dipendenti dello stato

Grecia: Tv pubblica sospesa, 2800 licenziamenti

Il governo greco sospende le trasmissioni della tv pubblica e saranno 2800 i licenziamenti per i dipendenti dello stato

Si aggrava la crisi in Grecia e si aggravano i tagli da parte del governo di Antonis Samaras.

Come già annunciato in precedenza, le trasmissioni della tv pubblica e della radio pubblica Ert sono state sospese. Simos Kledikoglu, portavoce del governo, ha dichiarato che la Ert verrà rimpiazzata da una struttura moderna, di proprietà non statale.

Una misura estremamente dura, a cui faranno seguito 2800 licenziamenti e che rintra nel programma di privatizzazioni delle aziende a partecipazione statale imposto dalla Troika (Ue, Bce, Fmi), che da tempo spinge per la vendita dei beni pubblici ellenici.

Panayotis Kalfayanis, leader del maggior sindacato greco dei dipendenti televisivi, ha spiegato che tale decisione è illegale e che simili decisioni si prendono più nelle dittature che nelle democrazie.

Si aggrava dunque la crisi Greca, ma non accenna a rallentare la sua corsa recessiva nemmeno negli altri paesi cosidetti del Sud, i Piigs (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia, Spagna), e tale trend sembra indicare la presenza di un problema di tipo sistemico, al quale i singoli paesi in virtù degli accordi sottoscritti con l’UE e della vera e propria fede eurista ed europeista delle rispettive classi di governo, stanno reagendo a botte di tagli e austerità, in modo scoordinato, assecondando ciclicamente proprio quella crisi  che tali misure dovrebbe sulla carta mitigare.

Quando finirà?

Il popolo greco è alla canna del gas e non sembra potersi riprendere nel breve o medio periodo, aumentando il timore di scontri sociali molto pesanti da parte degli osservatori, mentre il mondo della scienza economica sta uscendo sempre più allo scoperto, anche in Grecia, per denunciare la follia dell’austerità e il rischio di distruggere completamente il comparto produttivo di un paese sotto assedio e stremato.

 

 

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