Governo Conte bis, manovra da 35 miliardi: Gualtieri pronto a prendere la scrivania che fu di Quintino Stella

Il nuovo governo Conte ha in mente delle nuove manovre che richiedono un intervento netto basato su minori spese e maggiori entrate: c'è stata una diminuzione del deficit.

Governo Conte bis, manovra da 35 miliardi: Gualtieri pronto a prendere la scrivania che fu di Quintino Stella

Con il secondo governo Conte sarà necessaria una manovra da 35 miliardi e il compito di far quadrare i conti spetterà al neo ministro dell’economia Roberto Gualtieri che andrà a occupare il ruolo che è stato di Quintino Sella.

Nei giorni precedenti è avvenuto il passaggio di consegne con il predecessore, Giovanni Tria. Quest’ultimo ha illustrato a Gualtieri la manovra fatta dai suoi uffici nel mese di agosto. Si tratta di un intervento per 15 miliardi, con minori spese e maggiori entrate.

Il ministro dell’economia vuole restare cauto

A quanto pare, il nuovo governo ha in mente altre misure che sono incentrate soprattutto sulla crescita e che dunque potrebbero superare i 35 miliardi per il conto finale della prossima legge di bilancio. Il lavoro svolto e lasciato in eredità dal professor Giovanni Tria sarà necessario per la copertura dei 23 miliardi che sono necessari per evitare l’aumento delle aliquote Iva e i 4 miliardi di spese indifferibili.

Nella nota di aggiornamento al Def che dovrà essere presentata entro il 27 settembre, ci sarà una novità positiva visto il miglioramento del deficit italiano, dopo anche il crollo dello spread avvenuto in questi giorni. Nella nota di aggiornamento c’è scritto che, nella prossima annata, la cifra si abbasserà all’1,5%.

Stando alle dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni, il ministro dell’economica vorrebbe rimanere con i piedi per terra in quanto non è sicuro che l’Europa darà molti spazi all’Italia. Sarà data grande importanza alle coperture e al finanziamento delle misure di crescita, a partire dal taglio del costo del lavoro per arrivare fino agli investimenti ambientali, agli incentivi dell’industria 4.0 e al ritorno degli aiuti alla crescita.

Ci sono altre due tematiche importanti come il taglio delle spese e lo stesso discorso vale per la revisione degli incentivi fiscali. Il governo giallorosso punta a una politica differente rispetto a quella fatta con la Lega, in quanto si mira alla riduzione del costo del lavoro.

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