Fusione GE e Baker Hughes per resistere al calo petrolio

La fusione della General Electric con la Baker Hughes darà vita a un nuovo colosso da 32 miliardi di dollari di fatturato. Non resta che attendere il via libera degli azionisti della Baker Hughes e l’approvazione delle autorità di regolamentazione antitrust

Fusione GE e Baker Hughes per resistere al calo petrolio

La General Electric Company, multinazionale statunitense, ha comunicato la fusione con la Baker Hughes, un gigante attivo nei servizi petroliferi con un fatturato da circa 22 miliardi di dollari. Uniti per far nascere un nuovo colosso che produrrà un fatturato annuo di circa 32 miliari di dollari.

L’accordo è chiaro: la GE cederà alla Baker Hughes le sue attività nel settore del petrolio e gas, impegnandosi a pagare agli azionisti un dividendo straordinario di 7.4miliardi di dollari. L’acquisizione consentirà alla GE di prendere il 62,5% del capitale, quindi il controllo della società esordiente. Unirà le attività già esistenti di Baker Hughes con la GE nel settore dell’Oil & Gas.

La nuova società si chiamerà “Baker Hughes società GE” e sarà quotata al New York Stock Exchange. I consigli di amministratori di entrambi i gruppi hanno approvato l’intera operazione, non resta che aspettare l’ok da parte degli azionisti di Baker Hughes. Non solo, manca l’approvazione delle autorità di regolamentazione antitrust, le quali hanno provveduto a bocciare nei mesi precedenti la fusione fra Baker Hughes e Halliburton.

L’unione con Baker Hughes consentirà a GE di usufruire dell’eventuale ripresa del settore energetico senza dover pagare il prezzo intero di un’acquisizione di Baker Hughes. Grazie alla fusione i due colossi saranno in grado di competere con le società rivali. Dopo gli anni difficili che hanno attraversato le industrie petrolifere e del gas, si presumono segnali di ripresa importanti. Le quotazioni del petrolio dopo essersi inabissate a 30 dollari al barile dai 100 dollari del 2014, sono in netta ripresa avvicinandosi ai 50 dollari. Segnali d’avanzamento sono arrivati dall’aumento negli ultimi tre mesi, delle trivellazioni e dei pozzi, che in ogni caso sono il 50% rispetto all’anno scorso.

Immelt dichiara che l’acquisizione resta una delle più importanti nella storia. La GE rinascerà dal calo delle quotazioni petrolifere. L’unione con Baker Hughes ”crea un leader dell’industria, uno che è posizionato per crescere in ogni mercato – afferma Immelt -. I clienti dell’industria del gas e petrolifera chiedono soluzioni più produttive”. La GE prevede che la fusione farà lievitare gli utili di circa 4 centesimi per azione nel 2018 e 8 centesimi nel 2020.

Al vertice della nuova società Lorenzo Simonelli, amministratore delegato di GE Oil & Gas, sarà amministratore delegato della società esordiente; e Jeff Immelt presiederà il Consiglio di Amministrazione. Il Presidente e Amministratore Delegato di Baker Hughes, Martin Craighead, avrà il ruolo da vice presidente.

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