Francia in crisi: deficit della bilancia dei pagamenti e instabilità politica mettono in allerta i mercati

La Francia affronta una crisi economica simile a quella italiana del 2011, con un deficit della bilancia dei pagamenti elevato e instabilità politica che mettono sotto pressione i mercati e potrebbero richiedere interventi drastici della BCE.

Francia in crisi: deficit della bilancia dei pagamenti e instabilità politica mettono in allerta i mercati

La Francia si trova oggi ad affrontare una crisi economica che ricorda quella italiana del 2011, con segnali preoccupanti provenienti dalla bilancia dei pagamenti e da un quadro politico instabile. Secondo gli esperti, il vero nodo non è tanto il debito pubblico, ma il deficit della bilancia dei pagamenti, che misura la differenza tra quanto entra e quanto esce dal Paese.

Con un saldo negativo rilevante, la Francia rischia di trovarsi sotto pressione sui mercati internazionali, soprattutto se la Banca Centrale Europea dovesse intervenire come accadde all’epoca con l’Italia, imponendo una manovra drastica per evitare il contagio ad altri Paesi europei. Gli effetti sui mercati si sono già fatti sentire. Lo spread tra i Btp italiani e le obbligazioni decennali francesi (Oat) ha raggiunto un minimo storico di 6,8 punti.

Dopo la richiesta del primo ministro Bayrou di un voto di fiducia sulla manovra di risanamento dei conti pubblici, i rendimenti dei titoli di Stato francesi sono saliti al 3,51%, mentre quelli italiani sono scesi a 3,58%. La dinamica conferma la percezione dei mercati: la Francia mostra oggi fondamentali più fragili, aggravati dall’instabilità politica, con un governo che non gode di una maggioranza solida e che potrebbe non superare il voto di fiducia dell’8 settembre.

Il percorso di risanamento appare complicato. In assenza della possibilità di svalutare la moneta, opzione esclusa all’interno dell’eurozona, le strade possibili sono simili a quelle sperimentate in Italia: aumentare le tasse e comprimere i consumi interni, con il rischio di una recessione che colpisce i ceti medio-bassi, ma consente di riequilibrare la bilancia dei pagamenti.

Gli analisti sottolineano che, sebbene i tassi d’interesse francesi siano ancora lontani dai picchi registrati in Italia nel 2011, le tensioni sui mercati obbligazionari potrebbero avere effetti destabilizzanti anche a livello europeo, soprattutto in un contesto internazionale complesso dove Regno Unito e Stati Uniti mostrano segnali di difficoltà economica.

La crisi francese ha radici profonde. Negli ultimi anni, il Paese, come gran parte dell’Europa, ha visto indebolirsi i tre pilastri su cui aveva fondato il proprio modello economico: energia a basso costo, logistica internazionale competitiva e commercio globale senza freni. Con l’aumento dei costi produttivi e il rallentamento della globalizzazione, l’intero assetto economico europeo si trova oggi sotto revisione, costringendo la Francia a ripensare le proprie strategie di crescita e di equilibrio estero.

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