Tra il 2007 e il 2013 sono stati stanziati dal PON (Programma Operativo Nazionale) circa 7 miliardi di euro, di cui 6 provenienti dall’Europa, destinati a progetti di “Ricerca e Competitività” in Puglia, Calabria, Campania e Sicilia. Questi finanziamenti sono gestiti dal MIUR (Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca) e dal MISE (Ministero dello sviluppo economico), la cui rendicontazione è ancora in corso.
Dopo questo settennato è iniziato quello 2014-2020, attualmente in corso e intitolato “Ricerca e Innovazione“, il cui finanziamento è di gran lunga più basso rispetto a quello precedente, ossia 1,286 miliardi di euro in tutto, di cui 926 milioni europei.
Tra i primi dieci enti più finanziati troviamo: Unicredit MedioCredito Centrale SpA, Invitalia – Agenzia nazionale per l’attrazionedegli investimenti e lo sviluppo d’impresa SpA, Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), MISE, MIUR, Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Distretto tecnologico aerospaziale s.c.a.r.l., Università della Calabria, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, Distretto tecnologico aerospazialedella Campania s.c.a.r.l.
I primi enti pubblici e organismi di ricerca finanziati sono: Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), Ente per le nuove tecnologie, l’energiae l’ambiente (ENEA), Consortium GARR, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV), Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN), Istituto italiano di tecnologia (IIT), Fondazione casa sollievo della sofferenza IRCCS, Ceinge – Biotecnologie avanzate s.c.a.r.l., Fondazione Mediterranea Terina, Istituto nazionale tumori – FondazionePascale di Napoli IRCCS di diritto pubblico.
E, infine, le prime dieci università sono: Università degli Studidi Napoli “Federico II”, Università della Calabria, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, Università degli Studi di Messina, Università del Salento, Università degli Studi di Palermo, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Università degli Studi di Catania, Università degli Studi di Salerno, Seconda Università degli Studi di Napoli.
È impossibile affermare se tali finanziamenti siano stati erogati del tutto ai diversi enti di ricerca e università, un fiume di denaro giunto in Italia e diviso in maniera non del tutto “legale” da lasciarci completamente all’asciutto. Di questa mal distribuzione dei finanziamenti devrà risponderne l’attività della magistratura.