Fisco, l’allarme della Cgia di Mestre: sulle imprese tasse per 101 miliardi di euro

Dalla CGIA di Mestre arriva un nuovo allarme in merito all'incidenza della tassazione sulle imprese. L'Italia resta tra i primi Paesi Europei per incidenza, mentre i nostri competitor possono fruire di differenziali importanti.

Fisco, l’allarme della Cgia di Mestre: sulle imprese tasse per 101 miliardi di euro

Dalla CGIA di Mestre arriva un nuovo allarme in merito al peso del fisco sulle imprese italiane, soprattutto se si osserva il dato in ottica comparativa rispetto a quanto non avviene nei nostri partner europei. Secondo gli ultimi dati comunicati all’interno del nuovo studio, le nostre aziende si trovano a versare ogni anno più di 100 miliardi di euro al fisco.

Si tratta di un carico complessivo formato da tasse, tributi e contributi destinati al welfare ed alla previdenza. Un monte complessivo di risorse che di fatto escono dalla disponibilità delle aziende e che vanno ad intaccare la competitività del sistema imprenditoriale italiano. D’altra parte, basta effettuare una semplice comparazione per comprendere che davanti a noi c’è solo l’Olanda con un carico fiscale superiore (corrispondente al 14,2%), mentre noi ci posizioniamo poco al di sotto di questa speciale classifica (con il 14,1%).

CGIA: mancano le agevolazioni necessarie per favorire la crescita delle imprese

Stante la situazione appena descritta, l’ufficio studi della Cgia delinea un quadro preoccupante, chiedendo al nuovo esecutivo di intervenire per migliorare la competitività del sistema non solo da un punto di vista fiscale. A destare perplessità è infatti anche il combinato di elevata imposizione e burocrazia.

Il coordinatore Paolo Zabeo sottolinea ad esempio l’inefficienza dell’apparato pubblico con il quale le imprese si trovano a confrontarsi, a partire da un debito della P.A. che si attesta a 57 miliardi di euro e che rappresenta uno dei problemi più gravi per le aziende in attesa dei pagamenti. Di questi, infatti, una trentina sono interamente ascrivibili a questa peculiare situazione.

Tutti elementi che complessivamente dovrebbero rappresentare una vera e propria priorità, se ci si pone l’obiettivo di rilanciare l’economia del Paese. Anche perché, conclude la Cgia, le evidenze di un miglioramento della situazione emerse negli ultimi anni si stanno indebolendo, mentre la crescita dell’Italia registrerà anche per quest’anno uno dei tassi più bassi rispetto agli altri partner europei.

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