Fisco: addio allo scontrino cartaceo. Subentra la fatturazione elettronica

Il Governo avrebbe l'intenzione di snellire e semplificare la vita di commercianti, artigiani e professionisti eliminando lo scontrino fiscale ed inserendo un nuovo metodo di fatturazione e nuovi strumenti

Fisco: addio allo scontrino cartaceo. Subentra la fatturazione elettronica

E’ di poche ore fa la notizia secondo la quale il Consiglio dei Ministri sarebbe al lavoro al fine di snellire la vita lavorativa dei commercianti, degli artigiani e dei professionisti. 

Lo spiega nel dettaglio Il Sole 24 Ore, nel pezzo di Marco Mobili, il quale afferma che venerdì prossimo il governo dovrebbe presentare un piano di semplificazione per queste categorie al fine di “mettere al bando” quanti giocano ancora a fare i furbi con scontrini, ricevute e fatture.

Diremo addio allo scontrino cartaceo per dare il benvenuto alla fatturazione elettronica e probabilmente anche ad una nuova tassa quella sui versamenti in banca che superano i 200 euro.

A partire dal 2017, a commercianti, artigiani e professionisti, verrà chiesto “di memorizzare e trasmettere telematicamente al fisco tutti i corrispettivi giornalieri per dire addio allo scontrino di carta”. Dovrebbe diventare molto più semplice, così, tenere la contabilità e, soprattutto, il governo stesso aiuterebbe economicamente le categorie a mettersi al passo coi tempi implementando i propri servizi di smartphone e tablet. Gli ex scontrini di carta, infatti, viaggerebbero proprio sui dispositivi mobili.

Il 2017 sarà un anno di cambiamenti. Scatterà, oltre all’abbandono dello scontrino cartaceo, l’obbligo di fatturazione elettronica e di trasmissione telematica delle fatture. Così facendo, il Fisco avrà tutti i dati disponibili per effettuare delle analisi di rischio mirate sugli eventuali evasori. Uno strumento di controllo in più, dunque, grazie all’incrocio dei dati tra quelli già presenti nell’anagrafe tributaria e i nuovi forniti dai commercinati attraverso la trasmissione telematica delle fatture.

Infine, sta viaggiando in queste ultime ore una notizia che però il governo ha già provveduto a smentire. Il Sole 24 Ore ha parlato di una nuova tassa sui versamenti in banca superiori ai 200 euro, ma il Consiglio dei Ministri ha subito smentito la novità asserendo che il governo non prevede alcuna tassa sull’uso di denaro contante.

Il perché di queste eventuali misure, per il momento non confermate, troverebbe una spiegazione plausibile al fine di garantire la massima tracciabilità dei pagamenti e l’eliminazione progressiva del contante in Italia. 

Le novità in materia fiscale saranno discusse dal governo venerdì 20 febbraio 2015, ma le stesse non saranno inserite prima del 2017.

Continua a leggere su Fidelity News