Evasione fiscale: attenzione alle foto e ai post pubblicati su Facebook

L’evasione fiscale si combatte su tutti i fronti anche attraverso i vari Social Network. Facebook mette in evidenza, attraverso le foto e i vari post, la scarsa congruenza con i redditi realmente dichiarati.

Evasione fiscale: attenzione alle foto e ai post pubblicati su Facebook

Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia, durante un convegno presso gli studi della Guardia di Finanza. in merito all’evasione fiscale, ha dichiarato: “L’economia sommersa in Italia varrebbe qualcosa come 190 miliardi di euro, il 12% del pil, mentre l’evasione fiscale sarebbe stimabile tra il 2012 e il 2014 a 109,7 miliardi”.

Si discute sul tax gap cioè la differenza tra le riscossioni effettive dello Stato, se tutti i cittadini contribuenti provvedessero a dichiarare i redditi effettivamente percepiti, e quanto realmente viene incassato. Infatti, la differenza più corposa riguarda l’IVA con il 40,5%.

Padoan fa riferimento ad un grande traguardo raggiunto nel 2015, con il recupero delle tasse evase per un importo di circa 14,9 miliardi.

Evasione fiscale – In Australia si combatte così

In Australia, l’evasione fiscale si combatte grazie all’aiuto dei social network; infatti, sono riusciti a riappropriarsi di circa 10 miliardi di dollari attraverso l’individuazione delle foto e i post su Facebook e Instagram. Quindi, hanno riscontrato nel valore dei redditi dichiarati la discrepanza con la vita reale. Infatti, con questo sistema, la vita di circa 1.400 persone è stata scandagliata, mentre circa 400 persone sono state segnalate come evasori.

Il direttore dell’Ufficio Fiscale, Chris Jordan, spiega che postare video o semplici foto di vacanze molto costose, o la descrizione di viaggi fatti in business class fa scattare un meccanismo di controllo dei funzionari dell’ATO, i quali hanno il compito di spulciare le spese sostenute dai cittadini contribuenti e valutare le eventuali discordanze con quanto dichiarato nella dichiarazione dei redditi.

Le indagini svolte sono mirate a verificare la veridicità delle foto e la realtà dei costi sostenuti per i viaggi in business class, quindi, a stanare gli evasori fiscali. Effettivamente i cittadini che postano foto o viaggi non effettuati vengono rilevati.

Il sistema punta ad accertare la reale evasione fiscale. Chris Jordan, infatti, su questo tema chiarisce che il contribuente “furbetto” non può opporsi al sistema con un ricorso di violazione della privacy in quanto tutto quello che viene postato sui social network è pubblico.

Una strategia vincente che potrebbe essere adottata non solo dall’Agenzia delle Entrate italiana, ma una tattica che potrebbe essere adoperata a livello mondiale. La lotta all’evasione fiscale viene svolta sempre di più a 360° reperendo tutte le informazioni possibili dei contribuenti approfittando della tecnologia.

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