Equitalia: beffa delle cartelle esattoriali. Cittadini in fila per sapere quanto pagare

Comune di Milano invaso dalle cartelle esattoriali di Equitalia, che non le recapita più ai cittadini. Code interminabili di cittadini accorsi per ritirare la propria cartella. Uffici in tilt.

Equitalia: beffa delle cartelle esattoriali. Cittadini in fila per sapere quanto pagare

Non aumentano soltanto le tasse per gli italiani, ma anche le file interminabili da fare agli sportelli degli enti pubblici. E’ questo il risultato di un’operazione che sta effettuando in questi giorni Equitalia.

La società, che si occupa della riscossione dei tributi su tutto il territorio nazionale, ha da sempre informato i cittadini della presenza di cartelle esattoriali da pagare tramite una ricevuta notificata direttamente all’indirizzo di residenza. Per i cosiddetti “irreperibili”, ovvero coloro che avevano cambiato indirizzo e che quindi non erano più contattabili tramite posta, per lo più persone straniere, si procedeva a mandare la cartella al Comune, dove poi il cittadino si sarebbe recato per ritirarla.

Adesso, invece, non è ancora chiaro per quale motivo, Equitalia ha deciso di inoltrare al Comune di Milano ben 1.695 cartelle esattoriali limitandosi a spedire ai cittadini delle lettere in cui lo informa della giacenza, i cosiddetti avvisi di giacenza. Sono aumentati i cittadini irreperibili? Niente affatto. A ricevere la notifica, infatti, sono state persone con un regolare indirizzo di residenza e pertanto perfettamente raggiungibili tanto che si sono riversati negli uffici del comune di Milano per ritirare la propria cartella esattoriale.

Il risultato di questa operazione è stato il caos, che si è generato nella casa comunale milanese, logisticamente non preparata a gestire un tale flusso di lavoro con tutte le conseguenze che questo comporta: code interminabili, terminali in tilt e personale in difficoltà nel gestire l’operazione. Il 10 marzo, ad esempio, dai magazzini sono arrivate le cartelle da consegnare il giorno dopo vanificando ore ed ore di fila dei cittadini accorsi al loro appuntamento per il ritiro ed ore di lavoro dei dipendenti buttate la vento.

L’avvocato Maria Cristina Pustorino ha spiegato l’irregolarità dell’operazione di Equitalia «Quella in “casa comunale” è una modalità di notifica irregolare e crea un grave disagio sia per i cittadini, sia per l’ente pubblico che si trova a gestire un aggravio di lavoro di cui non dovrebbe farsi carico».

Il Comune di Milano, di contro, ha chiesto maggiori delucidazioni ad Equitalia, nel tentativo di riuscire ad organizzare meglio il lavoro, con una relazione «anche a tutela dei cittadini, che non possono e non devono subire i disagi legati alle procedure seguite dalla società. Proprio il fatto di non avere il diretto controllo sulla riscossione – spiegano da Palazzo Marino – è uno dei motivi per cui il Comune sta passando in questi mesi alla riscossione in proprio».

Intanto gli italiani continuano a fare file interminabili.

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