L’obiettivo principale del nostro legislatore è quello di arginare la prassi, per la verità molto diffusa tra i datori di lavoro, di corrispondere ai propri dipendenti uno stipendio inferiore ai limiti fissati dall’accordo governo-sindacati sulla contrattazione collettiva, in maniera tale da tutelare al massimo il lavoratore che riceva importi non corrispondenti a quanto riportato sulla busta paga.
Per ciò che concerne le modalità attraverso le quali i datori di lavoro potranno versare le retribuzioni ai propri dipendenti sarà consentito l’uso del bonifico bancario o di altri strumenti di pagamento elettronici e dell’assegno bancario o circolare. Queste norme regoleranno in particolare i contratti di lavoro subordinato, i co.co.co. e le cooperative.
I settori interessati
Questa norma, inserita nel testo dell’ultima legge di bilancio, non riguarderà però tutti i settori. La tracciabilità dei pagamenti non sarà infatti applicata ai rapporti di lavoro instaurati con la pubblica amministrazione ed ai badanti o collaboratori domestici che lavorano almeno quattro ore al giorno presso lo stesso datore di lavoro.
Negli ultimi anni si era già cominciato a discutere sulle restrizioni all’uso del denaro contante ed il governo aveva imposto un limite quantitativo alle transazioni dal valore superiore a 3000 euro (articolo 49 del Dlgs n. 231/2007, da ultimo modificato dal Dlgs n. 90/2017). Tale soglia è valida anche per le cambiavalute. Il trasferimento superiore al predetto limite è naturalmente bandito anche qualora venga effettuato mediante una molteplicità di pagamenti, inferiori alla soglia, che appaiano tuttavia artificiosamente frazionati.
Il legislatore ha previsto specifiche soglie per l’utilizzo del denaro contante anche da parte di alcune specifiche categorie di soggetti. Ad esempio per i “compro oro” sono vietate tutte le transazioni superiori a 500 euro con strumenti diversi dal contante. A tal fine, il “compro oro” è tenuto ad utilizzare un conto corrente dedicato in via esclusiva alle suddette operazioni. Nel settore delle scommesse e dei giochi è invece lecito utilizzare il contante per giocate fino a 3000 euro; lo stesso discorso vale anche per le relative vincite.