E’ giusto chiamarla Manovrina, o sarebbe meglio definirla Finanziaria?

La cosiddetta "manovrina", con il passare del tempo, ha preso sempre più le sembianze di una vera e propria finanziaria. In un primo mento doveva avere lo scopo di "riduzione del deficit" - come chiede Bruxelles -, ma entrando nei contenuti...

E’ giusto chiamarla Manovrina, o sarebbe meglio definirla Finanziaria?

Concepita perchè ce lo ha chiesto Bruxelles, e quindi per correggere i 3,4 miliardi di conti pubblici, la manovrina, durante la sua gestazione, è andata via via trasformandosi, somigliando sempre più ad una vera e propria finanziaria. Pur restando di entità ridotta, infatti, il provvedimento non agisce solo per ridurre il deficit ed allineare il nostro Paese alle regole europee di bilancio, ma contiene una nutrita serie di interventi che interessano, da vicino, le tasche degli italiani.

Vediamone qualcuno e partiamo dalle norme che sostituiranno i vouvher aboliti a marzo. Oggi si parla di libretti di famiglia, che  permetteranno di stipulare contratti occasionali per lavoretti a casa. Potranno essere utilizzati anche dalle imprese più piccole, fino a cinque dipendenti, con il tetto di 5 mila euro all’anno per ogni lavoratore.
Da gennaio prossimo andranno in pensione le monetine da 1 e da 2 centesimi di euro. Per il resto, quando si pagherà in contanti, arriveranno gli “arrotondamenti“, mentre nulla cambierà per chi pagherà utilizzando bancomant e carte.

Per chi va in vacanza e sceglie di affittare una stanza da un privato, per esempio i B&B, in futuro dovrà versare la tassa di soggiorno come chi va in hotel. I portali di “affitti on line“, inoltre, dovranno nominare un rappresentante fiscale in modo da riscuotere la “cedolare secca“, cioè l’imposta sulla locazione a nome del fisco.

In attesa che poi, i giganti dell’economia digitale, paghino tutte le tasse dovute, arriva una misura transitoria: le società più grandi del settorre, potranno accordarsi col fisco ed evitare, così, inchieste da parte della Magistratura.

Chi invece ha messo i soldi in un fondo pensione, sarà al riparo dal Bei-Lin: non rischierà di perdere l’investimento se la banca “va a gambe all’aria” – bisognerà vedere se la norma andra bene anche a Bruxelles -.

Sempre in ambito creditizio, diventerà più facile, per gli istituti, smaltire i crediti che non riescono a riscuotere. Come già detto, la “manovrina“, contiene anche voci che hanno a che fare con la quadratura dei conti. Ecco, quindi, 600 milioni di euro di prestito ad Alitalia, a cui si aggiungono 1,3 miliardi di euro, per assumure 15 mila insegnati precari entro il 2026.

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