Dazi USA, tregua strategica: Trump salva smartphone, laptop, memorie e chip dai superdazi

Donald Trump concede una tregua sui dazi: smartphone, laptop, memorie e processori restano esclusi dai superdazi, evitando rincari per i consumatori e salvaguardando i colossi tech.

Dazi USA, tregua strategica: Trump salva smartphone, laptop, memorie e chip dai superdazi

Una nuova, inattesa tregua commerciale scuote lo scenario internazionale: l’amministrazione Trump ha annunciato l’esenzione di alcuni dispositivi tecnologici chiave dai nuovi dazi doganali, una mossa che potrebbe cambiare le carte in tavola nel delicato equilibrio tra protezionismo economico e tutela dei consumatori. L’annuncio, pubblicato da US Customs and Border Protection, esclude dagli aumenti tariffari smartphone, computer portatili, processori, chip di memoria e dischi rigidi, offrendo un temporaneo sollievo a colossi come Apple, Samsung e Nvidia, ma anche ai consumatori statunitensi.

Il provvedimento giunge in un contesto di forte tensione commerciale, aggravato dall’introduzione di dazi del 125% sui prodotti provenienti dalla Cina e di un’imposta base del 10% su quelli importati dal resto del mondo. Tuttavia, l’amministrazione Trump ha deciso di escludere proprio quei prodotti elettronici che rappresentano il cuore del mercato consumer e il fulcro dell’innovazione tecnologica globale.

Secondo le fonti vicine alla Casa Bianca, questa scelta risponde alla necessità di evitare un’escalation dei prezzi al dettaglio, causata dall’applicazione cumulativa di dazi settoriali e generali. L’esenzione si estende anche alle macchine per la produzione di semiconduttori, un elemento chiave per le aziende come TSMC, Intel e Samsung, impegnate nella costruzione di nuovi impianti produttivi sul suolo americano grazie agli incentivi del Chips and Science Act.

Includere questi macchinari tra le esclusioni equivale a garantire continuità alla strategia industriale statunitense senza minare la catena di fornitura globale. Tuttavia, la tregua appare solo parziale. Secondo gli analisti, si tratterebbe di un’esenzione temporanea, funzionale a evitare sovrapposizioni tariffarie ma destinata a lasciare spazio, in futuro, a dazi mirati su specifici segmenti, in particolare quello dei semiconduttori.

Trump ha infatti più volte ribadito la volontà di tassare in maniera selettiva chip e componenti elettronici, anche se finora non è stata definita l’aliquota definitiva. A beneficiarne, per ora, sono anche prodotti come iPhone, iPad, Apple Watch e AirTag, esclusi dal pacchetto dei nuovi superdazi. Non mancano però le eccezioni: gli AirPods, ad esempio, restano soggetti ai dazi. Mentre i competitor meno dipendenti dalla Cina, come Samsung, osservano con attenzione la mossa americana, altri Paesi e aziende si preparano a richiedere simili esenzioni, rendendo più complesse le trattative previste nei prossimi 90 giorni.

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