Crisi, il 54% degli italiani ha tagliato gli sprechi alimentari

Un'indagine condotta da Ipsos per Actionaid, diffusa in occasione della Giornata Mondiale dell'Alimentazione, ha rilevato una maggiore attenzione da parte degli italiani agli sprechi e all'alimentazione

Crisi, il 54% degli italiani ha tagliato gli sprechi alimentari

Cambiano le abitudini degli italiani e, in tempi di crisi, anche il cibo acquista importanza: si è rilevata infatti un’attenzione più acuta agli sprechi e ad un’alimentazione attenta al portafoglio ma anche rispettosa della salute e dell’ambiente. I dati sono stati rilevati da un’indagine condotta da Ipsos per Actionaid sugli sprechi alimentari e sono stati resi noti in occasione della “Giornata Mondiale dell’Alimentazione”. L’indagine ha anche rilevato che un italiano su 2 preferisce acquistare presso piccoli produttori locali e a “km 0”.

La crisi economica ha cambiato in modo quasi radicale il sistema di acquisto degli alimentari, come si nota per il 51% della popolazione che ha dovuto organizzare in maniera diversa i consumi. Una nuova consapevolezza è scaturita da un campione intervistato (1.001 persone di età 18-60 anni) che testimonia di essere molto più responsabile nell’utilizzo degli avanzi e nella diminuzione degli sprechi: infatti, rispetto a 2 anni fa, per oltre il 54% degli italiani sono diminuiti notevolmente gli alimenti che finiscono in pattumiera senza essere consumati, e si è diventati abili nel riconoscere i prodotti e la loro provenienza.

La spesa diventa quindi consapevole, dando impulso maggiore al “Km 0” e alla qualità dei prodotti, oltre che al costo e alla ricerca di promozioni, come accade per un 29%, oppure alla ricerca di un prezzo più basso rispetto ad altri cibi, come dichiara il 24%. La fascia di persone tra 55-65 anni è attenta allo spreco di alimenti scaduti, che invece non si registra nella fascia 25-34. Dall’indagine emerge come la crisi economica non sia stata l’unica molla a far cambiare i consumi, ma anche una specie di responsabilità e una sorta di senso di colpa verso coloro che non hanno nulla per alimentarsi.

Infatti, un italiano su 4 sa benissimo che il 13% delle famiglie non può permettersi un pasto adeguato almeno ogni due giorni, che viene sprecato 1/3 della produzione mondiale di cibo, e che per ogni persona che non ha di che alimentarsi al mondo ce ne sono almeno due obese o in sovrappeso. Invece 1 italiano su 3 ancora non sa che effetto abbiano gli attuali sistemi di agricoltura sull’ambiente e sui consumi di combustibile utilizzati per produrla, ma un quarto conosce benissimo le tecniche e le conseguenze.

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