Un’altra grave crisi si sta abbattendo sul settore della ristorazione in queste ultime settimane. Secondo quanto riportato da diverse testate nazionali, bar e ristoranti si sono svuotati. Da qui ne consegue che gli esercenti adesso si sono trovati costretti ad affrontare spese piuttosto importanti, come ad esempio l’aumento del costo dell’energia elettrica. Alcune associazioni di categoria in queste ore hanno emanato diversi comunicati, spiegando il momento di grave difficoltà che gli esercizi in questione stanno vivendo.
“Il comparto della ristorazione sta affrontando un nuovo lockdown ma questa volta indotto e non imposto. Dopo due anni di chiusure prolungate, sacrifici, persino suicidi dettati dalla disperazione ma anche grande determinazione nel risollevarsi per arrivare alla tanto promessa “Normalità “ – questa l’amara nota inviata dall’associazione di commercianti “Pani e Pesci” con sede a Brindisi. Anche il Sud, e la Puglia in particolar modo, stanno vivendo i disagi apportati da questa nuova ondata pandemica.
Smart working una mattanza
Con questa nuova ondata pandemica il Governo si è visto costretto ad introdurre nuove restrizioni per poter fermare i contagi, che mai sono arrivati alle cifre attuali. Oltre 100.000 contagi al giorno e il livello di morti e ricoveri schizzato nuovamente verso l’alto. Misure come lo smart working stanno rappresentando una autentica mattanza per la ristorazione.
In diverse parti del nostro Paese bar e ristoranti stanno chiudendo per periodi di tempo che vanno dai pochi giorni all’intera settimana. Manca la clientela, questo a causa sia delle quarantene a cui molte persone sono sottoposte che per la paura di uscire e poter contrarre il Covid. A questo si aggiunge la purtroppo presente percentuale di persone non vaccinate che non sono munite di Green Pass.
I titoalari di bar e ristoranti chiedono a gran voce al Governo di varare dei provvedimenti ad hoc per le loro attività, come ad esempio sussidi di sostegno all’occupazione erogati con criteti equi e una moratoria finanziaria e fiscale “rispetto ai mutui ed agli impegni assunti a causa dell’emergenza Covid”.