Coronavirus e crisi economica: le donne più colpite dalla perdita di reddito

I dati in arrivo dagli ultimi sondaggi mettono in evidenza i riverberi dell’emergenza sanitaria sulle tasche degli italiani: il 30% ha paura di avere difficoltà a breve su mutui e spese per la casa.

Coronavirus e crisi economica: le donne più colpite dalla perdita di reddito

L’emergenza Coronavirus non ha generato gravi difficoltà solo dal punto di vista sanitario. La crisi economica (seguita al lockdown e alle pratiche di distanziamento sociale) ha colpito duramente aziende e lavoratori, creando una situazione di grave incertezza rispetto alla quale oggi è difficile comprendere quali saranno gli effetti di lungo periodo.

A fare il punto della situazione è stato un recente sondaggio sull’impatto del Coronavirus nei conti degli italiani. Secondo i rilevi elaborati da Noto Sondaggi (per una ricerca commissionata dal Sole 24 Ore) le entrate degli italiani sono state fortemente colpite dall’emergenza pandemica, con il 30% degli intervistati che ha paura di andare incontro nel breve periodo a problemi nei pagamenti delle spese per la casa, del mutuo, dell’affitto o per il condominio.

Il 32% ritiene poi di avere difficoltà nel pagare le inevitabili spese mediche, mentre il 34% ha deciso di risparmiare in modo incisivo sulle spese per il cibo (un quinto degli intervistati ha affermato di consumarne di meno rispetto al periodo precedente l’emergenza).

Le donne più colpite degli uomini nella perdita del reddito

A rendere particolarmente complicato il periodo è il calo del reddito subito dai lavoratori negli ultimi mesi. In questo senso, a risultare maggiormente a rischio sono le donne; sia perché percepiscono mediamente redditi più bassi, sia perché affrontano la quotidianità lavorativa con maggiore precarietà per via di contratti meno stabili. Il risultato è che il gender gap riverbera i propri effetti negativi anche nelle implicazioni della crisi dovuta a Covid-19.

Infine, le prospettive difficili per il prossimo futuro vanno a incidere anche sulle spese voluttuarie, mentre il settore turistico rischia di venire duramente colpito dalla crisi economica e delle nuove esigenze di risparmio degli italiani. Nel periodo che va dal prossimo luglio a settembre 2020, meno di tre italiani su dieci pensano di trascorrere almeno una notte fuori dalla propria abitazione. Alla base della rinuncia vi è principalmente la motivazione economica, mentre una parte adduce motivazioni sanitarie e la paura del contagio.

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