Conte quadra i conti: due miliardi per evitare la procedura di infrazione della UE

Il premier Giuseppe Conte in seguito ai rilievi di Bruxelles ha inviato una lettera esponendo le possibilità dell'Italia derivanti dal taglio di 2 miliardi di fondi ministeriali. Il governatore di Bankitalia, Visco, ha qualche dubbio sulla "sostenibilità del debito".

Conte quadra i conti: due miliardi per evitare la procedura di infrazione della UE

Il rischio di procedura di infrazione è molto alto e il Consiglio Europeo proprio oggi, 20 giugno, potrebbe prendere qualche decisione per l’Italia: così, il premier Giuseppe Conte si fa strada, per evitare il peggio, con una lettera di sei pagine fare valere le ragioni del governo.

La missiva rivolta al presidente della commissione Ue, Jean Claude Juncker, e ai 27 paesi membri, rende nota la mossa dell’esecutivo italiano, ossia il taglio dei 2 miliardi di fondi ministeriali a garanzia di tenuta dei conti pubblici. Il Presidente del Consiglio dei ministri precisa: “Siamo tutti determinati ad evitare la procedura”, convinti che la politica economica del Paese stia andando per il verso giusto. Bruxelles, quindi, non dovrebbe temere nulla.

Il dibattito

In una logica di dialogo costruttivo con il ministro dell’Economia Giovanni Tria, con i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio, e successivamente con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, Conte si pone l’obiettivo del rispetto delle regole europee, con l’audacia e la consapevolezza di poter essere “anche portatori di una riflessione incisiva su come adeguare le regole“. Nelle prossime settimane verranno scelti i nuovi commissari europei, e Conte spera che anche l’Italia venga considerata e il governo possa ottenere ‘un commissario economico‘.

Al Senato riunito in aula, Conte ha riassunto il piano con la bozza della legge di assestamento di bilancio che sarà destinata al consiglio dei Ministri. Ha spiegato che si tratta di un aggiornamento che certifica il quadro positivo dei conti pubblici, con un “documento ufficiale del Consiglio dei ministri” per dialogare con la Commissione e dimostrare la bontà delle stime del governo.

Resta indispensabile crescere, ricorda il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, mettendo tutti in allerta, perché il debito pubblico italiano è crescente e ciò fa nascere il dubbio di riuscire a sostenerlo, e aggiunge che “è possibile ma serve una crescita che superi l’onere dell’interesse sullo stesso debito“. Il vicepremier Salvini è convinto che l’Italia potrà crescere e che la Ue glielo permetterà.

Da quanto Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea, afferma (“Se fossimo stati rigidi nell’approccio alle regole fiscali, Spagna e Portogallo non avrebbero avuto una crescita robusta e non avrebbero corretto le loro finanze”) una qualche speranza, anche per l’Italia, c’è. 

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