Concorsi pubblici, cambiano le regole: ecco tutto quello che c’è da sapere

Sui concorsi pubblici si preparano cambiamenti importanti in merito alle regole di funzionamento: le novità andranno infatti a cambiare requisiti e modalità di partecipazione.

Concorsi pubblici, cambiano le regole: ecco tutto quello che c’è da sapere

Con la Riforma Madia si sono prodotti cambiamenti importanti sui concorsi pubblici, che vedono l’introduzione di nuove regole di funzionamento. Stiamo parlando, ovviamente, delle procedure normalmente seguite per il reperimento di personale da parte della pubblica amministrazione e delle imprese statali. Il riferimento va al decreto legislativo n.71/2017, che va a cambiare profondamente le modalità di funzionamento delle prove di concorso pubblico.

Per poter accedere ai concorsi, i bandi potranno prevedere delle competenze differenziate e pensate in modo specifico sulla base dell’effettivo ruolo che il futuro lavoratore andrà a coprire. Ogni amministrazione potrà, ad esempio, inserire nei requisiti di bando anche titoli superiori come il dottorato di ricerca, oppure certificazioni linguistiche (come avviene nel caso dei certificati B2).

Riforma dei concorsi pubblici: gli altri aggiornamenti previsti dalla normativa

Oltre alle modifiche riguardanti i requisiti di accesso appena segnalati, rilevanti cambiamenti riguarderanno anche le modalità d’esame attraverso le quali saranno messi alla prova i potenziali candidati. Si parla, nello specifico, di test preselettivi da applicare nel caso in cui il numero di candidati sia molto elevato, in modo da svolgere in questo modo una preselezione utile ad affinare il percorso di scelta. Importante notare che questa prova preliminare non dovrà verificare tanto le conoscenze del candidato, quanto le capacità logiche e attitudinali.

Si abbandonano invece le prove di tipo scolastico oppure basate esclusivamente sulla memorizzazioni di nozioni o comunque su di un corpus di conoscenze teoriche, mentre emergono come indispensabili nuove competenze a livello linguistico ed informatico. L’obiettivo è infatti di rinnovare il funzionamento dell’apparato statale, aumentandone l’efficienza e la produttività.

Se le nuove modalità d’esame risulteranno davvero efficaci, ancora non è dato saperlo. Sulla questione bisognerà attendere l’organizzazione dei primi concorsi secondo l’aggiornamento normativo, in modo da poter ricevere i feedback dei partecipanti ed effettuare una valutazione sui candidati che saranno effettivamente assunti all’interno della pubblica amministrazione.

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