Salgono tasse e tariffe dei Comuni: rifiuti, Imu su seconda casa, Irpef, imposta di soggiorno e biglietti degli autobus.
Poteva andare peggio. Se i Comuni (costretti ai rincari dalla situazione) fossero la Commssione Europea, potrebbero “snellire” il tutto con un bel prelievo forzoso dai conti correnti.
Debutta la Tares (interessante notare che un rincaro in piena recessione sia il risultato di un decreto “salva-Italia), ma gli aumenti sono veri.
Ritocchi al rialzo delle aliquote Imu per le seconde case (a quando il sequestro forzoso degli immobili, così per fare prima); rincaro dei biglietti dell’autobus (i cittadini che non si possono permettere un’automobile, perché dovrebbero potersi permettere i mezzi pubblici?).
Molti aumenti sono necessarie misure di risposta ai tagli dei trasferimenti statali, ovviamente. E i tagli dei trasferimenti statali sono la conseguenza delle famigerate politiche europee di consolidamento fiscale. E le distanze aumentano.
Ormai i responsabili principali (intesi come istituzioni e ideologie politiche) sono così lontani, che si fa fatica a protestare, anche per problemi linguistici: nei palazzi in cui si decide la distruzione di intere economie nazionali e la svendita dei popoli e della democrazia si parla inglese.
Facciamocene una ragione, impariamo tutti l’inglese e cominciamo a gettare uno sguardo oltralpe.