Caro spesa, aumenta il costo della farina e delle verdure: rincarano i beni di prima necessità

Sarebbero 1.500 euro in più che le famiglie dovrebbero spendere questo autunno, i maggiori rialzi si hanno per i prodotti in serra. Aumenta anche il costo delle materie prime come la farina, aumenti anche per le bollette. Continua la crisi del carburante.

Caro spesa, aumenta il costo della farina e delle verdure: rincarano i beni di prima necessità

Non saranno certamente bei tempi per le famiglie italiane. In questi giorni, infatti, la nostra economia deve fare i conti con un aumento del costo delle materie prime, che si sta traducendo in una impennata anche dei prezzi dei beni di prima necessità, in particolare latte, verdura e pane. L’impennata dei prezzi, secondo quanto spiega stamane Il Messaggero, è stata innescata anche dal caro energia. Come si sa, infatti, in questo periodo anche i carburanti sono aumentati di prezzo. La benzina è arrivata a toccare addirittura 1,72 euro a litro, il diesel poco meno. 

Secondo il Codacons questo autunno, visto l’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità, le famiglie potrebbero spendere anche 1.500 euro in più. Una vera e propria stangata. A ottobre Confcommercio prevede un aumento del 3 percento su base annua dell’indice nazionale dei prezzi al consumo. I maggiori aumenti si hanno soprattutto per i prodotti in serra, questo a causa dei problemi energetici, logistici e meteorologici. Sull’agricoltura sta pesando infatti anche il cambiamento climatico. 

Sale il costo del pane

“Il maggiore costo delle materie prime, dopo aver spinto verso l’alto il costo dell’energia, può fare altrettanto con i prezzi di beni e servizi che in teoria dovrebbero essere al riparo da queste oscillazioni” – così ha spiegato al Messaggero Mariano Bella, responsabile del Centro Studi di Confcommercio. 

Anche la stessa Assopanificatori Confesercenti ha confermato che il prezzo della farina è aumentato, e questo si traduce anche nell’aumento dei prezzi del pane, che, ad esempio, a Roma potrebbe arrivare anche a costare 2,5 euro. In città come Milano il prezzo potrebbe arrivare anche a 5 euro. Per Natale si prevede anche un caro panettone. Se i prezzi delle materie prime non scenderanno durante le prossime festività gli italiani saranno costretti a spendere qualcosa come 100 milioni di euro in più per i generi alimentari. 

Un aumento pro capite che a famiglia pesa come un macigno, 1.500 euro come già detto in apertura. Il Codacons prevede un aumento del 10% su pasta, pane, pandori, panettoni e dolci lievitati, del 2,5% su pesce, carni e salumi e dell’l.55% su spumante o vino, e del 2,7% su ortaggi, fruttafresca e secca. 

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