Caos pagamento IMU sui terreni agricoli

Scadono il prossimo 16 dicembre i termini per il versamento della seconda rata dell’IMU e della TASI. Contribuenti alle prese anche con le novità sui terreni agricoli. Proroga in arrivo?

Caos pagamento IMU sui terreni agricoli

Mancano pochi giorni al 16 dicembre, il tax day che vedrà milioni di contribuenti italiani alle prese con il pagamento della seconda rata dell’IMU e della TASI. Ma la novità degli ultimi giorni è la rimodulazione dell’esenzione per i terreni agricoli, un pasticcio che il Governo potrebbe tamponare con una proroga in extremis al 2015.

L’IMU (Imposta Municipale Unica), componente immobiliare della IUC (Imposta Unica Comunale), si applica ai terreni agricoli, alle aree edificabili e ai fabbricati, ad esclusione dell’abitazione principale e relative pertinenze, assoggettate alla TASI (Tassa per i Servizi indivisibili). In merito ai terreni agricoli la normativa vigente fino a qualche giorno fa prevedeva l’esenzione dall’IMU per i terreni agricoli ubicati nei comuni cosiddetti “montani” stabiliti da una circolare ministeriale del 1993.

Ma proprio in prossimità della scadenza del 16 dicembre, è stato pubblicato il Decreto 28 novembre 2014 (in Gazzetta ufficiale il 6 dicembre) che ha ridefinito le soglie di esenzione. La discriminante adesso è l’altezza sul livello del mare del centro del comune. Esenzione per tutti se il comune si trova ad almeno 601 m s.l.m., esenzione solo per i coltivatori diretti per comuni nella fascia da 281 m a 600 m, per tutti gli altri obbligo di pagare l’IMU.

Questa rimodulazione di fatto sancisce una nuova tassa per molti contribuenti che da anni non pagavano imposte immobiliari sui terreni agricoli perché ubicati in comuni “montani”. Il Decreto inoltre prevede la retroattività della norma sin dal 1° gennaio 2014, obbligando al pagamento dell’imposta per l’anno in corso in un’unica soluzione entro il 16 dicembre.

Lo scarso preavviso sta creando notevoli disagi a contribuenti e CAF impegnati in calcoli non preventivati. Per tale motivo il Governo starebbe già pensando a mettere una pezza con una proroga del versamento probabilmente al 26 gennaio 2015.

Nel frattempo tra i comuni, non più “montani” c’è già chi pensa a come aggirare la legge: il sindaco di Amandola in provincia di Fermo sta pensando di spostare la sede del comune da Piazza Risorgimento a quota 500 metri s.l.m. in una ex scuola elementare nella frazione di Garulla a quota 850 metri e quindi in piena fascia esenzione.

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