Bruxelles assicura una correzione dei conti più sobria per il 2018, chiede però al governo italiano di migliorare la spesa pubblica, facendo in modo che il debito scenda e che la spesa pubblica sia tenuta sotto controllo.
Confermati questi miglioramenti Bruxelles assicura che nei confronti dell’Italia userà un “margine di discrezionalità” al momento di valutare lo scostamento dall’aggiustamento che i parametri UE richiedono. La riduzione del deficit strutturale prevista è pari allo 0,6%.
Sull’argomento deficit, soltanto due giorni prima, Matteo Renzi aveva ricevuto una risposta molto fredda alla proposta di congelare il deficit al 2,9% per cinque anni.
Nella lettera in risposta al Tesoro, inviata dai commissari Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis, non viene citato l’aggiustamento strutturale dello 0,3% che era stato proposto dal ministro Pier Carlo Padoan nella sua missiva del primo giugno scorso, nella quale aveva sottolineato e motivato la richiesta dicendo che in questo modo l’Italia avrebbe potuto proseguire il percorso degli ultimi anni nel tentativo di ridurre il rapporto deficit-Pil e di stabilizzare il rapporto debito-Pil, che già da quest’anno si attende in calo.
Pare che la Commissione UE abbia volutamente rimanere vaga per avere in questo modo un campo d’azione libero. La valutazione però, assicurano, terrà conto dei due obiettivi ritenuti più importanti in questo momento: il supporto della ripresa e la stabilità dei conti pubblici ben salda. L’apertura di Bruxelles alle richieste di flessibilità del governo italiano, porteranno comunque a uno “sconto”.
La Commissione europea valuta inoltre opportuno affiancare allo strumento che viene utilizzato per stimare la posizione strutturale dell’economia di un Paese, output gap, anche degli indicatori aggiuntivi che dicano lo stato di salute dell’economia, così come il ministro Padoan aveva chiesto.
La lettera di Bruxelles ha portato una nota di positività nel governo, Gentiloni si è espresso con queste parole: “Sono fiducioso che l’Italia che ha sempre rispettato le regole europee ottenga ragione sul fatto che le regole si rispettano ma su un percorso che tenda a incoraggiare la crescita ma non la deprima“.