Borsa: Spread Btp-bund torna a superare quota 140 punti

Piazza Affari poco mossa nella giornata di oggi dopo il calo di ieri. Particolare attenzione su inflazione e tassi di interesse, petrolio debole dopo la corsa di giovedì

Borsa: Spread Btp-bund torna a superare quota 140 punti

Lo spread (differenziale di rendimento) fra il btp decennale italiano e il Bund tedesco torna sopra i 140 punti base fino a 140,73, superando il picco segnato nella giornata di ieri dopo le ansie espresse dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker a proposito del voto in Italia. La risalita è anche l’ effetto dell’operazione sul mercato primario che ha visto il collocamento di 4 miliardi di titoli da parte del Ministeri del Tesoro. Il decennale italiano ha un rendimento del 2,07%.

Il Tesoro fa il pieno nell’asta, visto che sono stati collocati quattro miliardi complessivi di Ctz e Btp indicizzati all’inflazione, raggiungendo l’ammontare massimo programmato per l’asta di oggi. Il Btp indicizzato maggio 2022 è stato invece collocato per 877 milioni a un rendimento pari a -0,41%, in rialzo di 10 centesimi rispetto all’asta precedente.

Lo spread Btp-Bund torna sopra quota 140 punti base

Le Borse europee oscillano sulla parità alla ricerca di una direzione dopo la seduta positiva di Wall Street e dei listini asiatici. Gli investitori continuano a interrogarsi sul futuro dei tassi di interesse mentre i rendimenti dei titoli di Stato sono tutti in lieve calo e il dollaro si apprezza dello 0,2% sull’euro, a quota 1,2313 euro.

Milano avanza dello 0,1%, Francoforte e Parigi cedono lo 0,1%, Londra arretra dello 0,2% appesantita dalle vendite su Rbs (-4,6%), fiaccata dai futuri costi di ristrutturazione che mettono in ombra il ritorno all’utile.

Buona seduta invece per le Borse asiatiche, tutte sotto il segno + in scia alla chiusura di Wall Street, mentre i dati sull’inflazione giapponese a gennaio, salita dello 0,9% senza accelerazioni di rilievo, non lasciano intravedere una rapida normalizzazione della politica monetaria della Bank of Japan.

Di poco conto le indicazioni macroeconomiche attese nella giornata di oggi, sostanzialmente limitate ai dati finali sull’inflazione a gennaio nell’Eurozona. I timori su una stretta dei tassi della Fed, sostenuti dal buon andamento dell’economia americana ha continuato a condizionare i rendimenti dei Treasury, che restano prossimi ai massimi dal 2014. Poco mosso il petrolio dopo la corsa di giovedì, alimentata dal calo inatteso delle riserve Usa. 

 

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