A partire dal 9 ottobre 2025, le banche italiane e Poste Italiane devono offrire a tutti i clienti il servizio di bonifici istantanei, con un accredito dei fondi in meno di 10 secondi, sette giorni su sette. La vera novità è il meccanismo di verifica del beneficiario, che rafforza i controlli antiriciclaggio e protegge da errori o raggiri. Questa seconda fase del Regolamento UE 2024/886, che accelera l’adozione dei pagamenti rapidi nell’area SEPA, mira a rendere i trasferimenti più sicuri e accessibili, in un contesto dove i bonifici istantanei rappresentano già il 10% del totale in Italia, contro il 19,67% in Europa.
La seconda fase delle norme europee: dall’obbligo di offerta alla verifica
Già dal gennaio scorso, la prima tranche delle regole UE aveva imposto alle istituzioni finanziarie di accettare bonifici istantanei in ricezione, senza applicare commissioni superiori a quelle dei trasferimenti tradizionali. Ora, con l’entrata in vigore del 9 ottobre 2025, l’obbligo si estende all’invio: ogni prestatore di servizi di pagamento (PSP), dalle banche agli istituti di moneta elettronica, deve rendere disponibile il servizio a privati e imprese. “Si tratta di un passo cruciale per modernizzare il sistema dei pagamenti in euro”, spiega un portavoce della Banca d’Italia, sottolineando come i bonifici istantanei siano ideali per transazioni urgenti, come acquisti online o rimborsi immediati.
Il fulcro della novità è il sistema di Verification of Payee (VoP), che integra i protocolli antiriciclaggio del Decreto Legislativo 231/2007. Prima di autorizzare un bonifico istantaneo, la banca del mittente invia una query al PSP del destinatario per confermare che l’IBAN corrisponda al nome fornito. L’esito arriva in pochi secondi: se c’è piena corrispondenza, si procede; in caso di parziale match, discrepanza o impossibilità di verifica (ad esempio, per conti bloccati), compare un avviso che invita l’utente a ricontrollare o annullare. “Questo strumento non blocca i pagamenti, ma informa, lasciando la decisione finale al cliente”, precisa l’Associazione Bancaria Italiana (ABI), che ha monitorato l’implementazione.
Controlli antiriciclaggio: un baluardo contro frodi e phishing
Le nuove disposizioni nascono dalla necessità di contrastare le truffe digitali, in aumento del 15% nel 2024 secondo dati Europol. Il VoP, privo di costi per l’utente, si applica obbligatoriamente ai bonifici istantanei ma è opzionale per le imprese più grandi. “È un elemento chiave di sicurezza che integra la prevenzione delle frodi nel flusso stesso del pagamento”, afferma Liliana Fratini Passi, direttore generale di CBI S.c.p.a., la società consortile che gestisce il sistema Name Check, adottato dal 90% del mercato italiano e accessibile per 35 milioni di IBAN. In pratica, per un bonifico da 500 euro, il sistema confronta non solo la ragione sociale ma anche eventuali denominazioni commerciali collegate, riducendo il rischio di bonifici errati verso conti fasulli.
Tuttavia, i bonifici istantanei restano irreversibili: una volta confermati, non si può più revocare il trasferimento, a differenza dei bonifici ordinari che permettono un ripensamento entro 24 ore. In caso di frode, il rimborso spetta alla banca solo se l’utente segnala tempestivamente, come ricorda l’associazione dei consumatori Codici, che invita a “prestare attenzione extra ai pagamenti rapidi”.
Benefici per utenti e imprese: velocità e tranquillità
Per i consumatori privati, il vantaggio è duplice: transazioni fulminee per emergenze o acquisti quotidiani, con una rete di sicurezza che previene errori banali, come digitare un IBAN sbagliato. Le imprese, invece, possono verificare batch di bonifici in un’unica sessione, sospendere il controllo per operazioni massive e riattivarlo a piacimento. “In un’era di pagamenti digitali, questa verifica rende l’ecosistema più affidabile senza appesantire i processi”, nota un report di Agenda Digitale, che evidenzia come l’Italia sia già tra i leader europei per copertura del servizio, con oltre il 95% dei conti attivi pronti.
Le commissioni non supereranno quelle standard, e il servizio è accessibile via app, home banking o sportelli. Dal 2027, l’obbligo si estenderà anche ai PSP extra-UE, uniformando ulteriormente il mercato SEPA.
Per il sistema creditizio italiano, l’introduzione del VoP solleva le banche da responsabilità automatiche in caso di pagamenti errati, spostando l’onere informativo sul cliente. L’ABI prevede un boom di adozioni: “Le banche sono state pionieristiche, e ora l’obbligo accelererà la transizione digitale”, dichiara il presidente Antonio Patuelli. Tuttavia, per i sindacati come la FABI, resta il rischio di sovraccarichi operativi per gli sportelli, con appelli a investimenti in formazione del personale.
Mentre l’Europa punta a un’adozione totale entro il 2027, l’Italia si posiziona come modello, con un volume di bonifici istantanei cresciuto del 25% nel terzo trimestre 2024.
Con queste regole, i bonifici istantanei non sono più solo veloci, ma anche più protetti, in un contesto dove la digitalizzazione avanza ma le minacce cyber non cessano. Riuscirà il VoP a dimezzare le frodi segnalate, come auspicato dalla Commissione Europea? Per ora, i primi test post-norma forniranno dati preziosi per affinare il sistema.