La Svizzera ha firmato un accordo con gli stati membri dell’OCSE che sancisce la fine del segreto bancario, e dà finalmente un taglio a quello che finora era considerato il paradiso degli evasori fiscali. All’accordo hanno preso parte anche alcuni stati non membri come Cina, Singapore, Brasile e Costa Rica. Questa manovra della Svizzera è stata frutto di una riflessione durata alcuni anni, e a cui pian piano lo stato elvetico si era preparato portando avanti determinati accordi con l’Italia e altri paesi europei. Dunque non è una decisione affrettata ma preparata a dovere, scaturita da un’attenta valutazione dei criteri ritenuti indispensabili per attuare delle soluzioni che non andassero a intaccare gli attuali asset che ad oggi non rischiano di essere tassati.
L’accordo è stato firmato a Parigi da tutti i 34 Paesi che fanno parte dell’organizzazione, e si prevede un’adesione anche di altri stati come Panama e Dubai, per evitare di essere inseriti nella lista nera ed essere multati dal G20. Lo scopo della cooperazione di questi paesi membri è quello di assicurare alla società internazionale l’impossibilità di nascondere truffe colossali in alcune zone del pianeta. Secondo Angel Gurria, segretario dell’organizzazione, anche le frodi fiscali fanno vittime, perché sottraggono ai governi somme di denaro importanti che dovrebbero servire per la crescita della società. Inoltre, questi avvenimenti di evasione continua diminuiscono la fiducia dei cittadini nel sistema fiscale dei governi.
L’accordo prevede una data ultima da rispettare per dare modo agli stati di far conoscere al paese d’origine le generalità degli investitori, ed è settembre 2017, ma l’iter per richiedere le informazioni può partire già dal 2015. La scelta dello stato elvetico di abolire il segreto bancario significa molto per il nostro paese, che da anni lotta contro l’evasione fiscale e ha cercato finora di riportare indietro i capitali trasferiti all’estero. L’impegno e la collaborazione della Svizzera daranno modo di accelerare il decreto varato durante il governo Letta, che adesso procederà in maniera spedita grazie alle nuove norme di Berna.
Una nuova era sta per cominciare, e si prevedono eccellenti risultati per il recupero di capitali esteri con tanti zeri, che avrà senza dubbio effetti positivi sulla nostra economia.