Allarme per le bollette della luce: in arrivo buone notizie per tutti

In continuo aumento i costi delle bollette di luce e gas, famiglie e imprese ormai esasperate. Ma qualcosa sembra che stia per cambiare: ecco cosa succederà a breve.

Allarme per le bollette della luce: in arrivo buone notizie per tutti

Un vero e proprio annus horribilis il 2022 dal punto di vista dei rincari dei costi delle bollette di luce e gas. L’attuale congiutura economica, innescata e aggravata dalla crisi dell’est Europa, sta continuando a produrre notevoli disastri per le famiglie e le imprese italiane, ridotte ormai alla canna dei gas davanti ad aumenti oramai insostenibilli.

Continuano a lievitare senza sosta i costi dell’energia, così come, a causa di un’inflazione sempre più galoppante, i beni di prima necessità. Intanto il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, ha appena annunciato grosse novità per quanto riguarda appunto le nuove tariffe attese nei prossimi giorni: ecco cosa aspettarsi.

L’annuncio a sorpresa

Secondo quanto ha spiegato all’Ansa Tabarelli, ci sono buone notizie per le famiglie italiane che si affidano al mercato tutelato del gas. E’ attesa per il prossimo giovedì la consueta comunicazione dell’Arena circa le nuove tariffe: per le bollette del gas di ottobre l’aumento atteso sarà solo del 5% anzichè del 70%, come era stato invece prefigurato.

A facilitare questo cambio di rotta sono state soprattutto due grosse novità: cioè il fatto che da questo mese l’aggiornamento periodico delle tariffe è passato dal trimestrale al mensile; in secondo luogo, questo meccanismo è entrato in funzione proprio durante una flessione del prezzo del gas. 

Se sul fronte della bolletta del gas gli italiani possono tirare un piccolo sospiro di sollievo, non è così invece per quanto riguarda le bollette della luce. Purtroppo, anche per questo mese, la bolletta sarà piuttosto alta e si prevede che tornerà a scendere solo a partire dall’anno nuovo. Le aziende italiane continuano ad arrancare di fronte a costi ormai insostenibili, decisamente superiori rispetto, per esempio, a quanto si ritrovano a sborsare gli esercenti spagnoli, il 27% in meno, o addirittura quelli francesi, che si caricano di costi del 70% inferiori.

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