Accordo firmato: dal 2018 stop al segreto bancario in Svizzera

Dopo che l'intesa era già stata raggiunta a marzo, oggi arriva la firma che rende ufficiale l'accordo: dal 2018, non ci sarà più il segreto bancario in Svizzera

Accordo firmato: dal 2018 stop al segreto bancario in Svizzera

E’ ufficiale: dal 2018 la Svizzera non potrà più trincerarsi dietro il segreto bancario, e scambierà tutte le informazioni utili sui residenti dei Paesi dell’Unione Europea che hanno conti aperti nelle loro banche. L’intesa era stata già raggiunta a marzo, ma la firma è avvenuta solo oggi: si tratta di un accordo tra il commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici, il segretario di Stato svizzero per le questioni finanziarie internazionali Jacques de Watteville e il ministro delle Finanze lettone Janis Reirs, per conto della presidenza lettone del Consiglio dell’Unione Europea.

Viene posto fine, quindi, al segreto bancario svizzero per i residenti Ue, sperando che questo porti ad un miglioramento della lotta agli evasori fiscali, che fino ad ora avevano trovato in Svizzera il loro paradiso fiscale. In base al documento firmato oggi, infatti, la Svizzera e i Paesi dell’Ue saranno tenuti, qualora lo si richieda, a scambiarsi qualsiasi tipo di informazioni contabili e finanziarie, avendo quindi massima libertà di azione nello scovare eventuali evasori fiscali.

Pierre Moscovici ha dichiarato: “L’accordo preannuncia una nuova era di trasparenza fiscale e di cooperazione tra l’Ue e la Svizzera ed è un altro duro colpo contro gli evasori fiscali e un ulteriore salto in avanti verso una tassazione più equa in Europa. L’accordo tra Svizzera e Unione Europea segue le direttive messe a punto dall’Ocse e dal G20 nell’ambito della cooperazione fiscale a livello globale. Nel frattempo, da Bruxelles si sta cercando di chiudere lo stesso tipo di accordo anche con Andorra, San Marino, Liechtenstein e Monaco, con la speranza di riuscire a farcela entro fine anno. Una vittoria sotto tutti i fronti per l’Unione Europea, che rischia davvero, come dice Moscovici, di aprire una nuova era per il fisco europeo: a lungo termine, siamo sicuri che anche l’Italia (quella onesta) trarrà beneficio da questo accordo.

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