Le moto d’acqua rappresentano un ottimo passatempo per chi è al mare a divertirsi. A bordo di esse, si possono fare giri in acqua godendo della possibilità di poter portare con sé un passeggero. Il mezzo di trasporto in questione utilizza un motore a combustione interna. E proprio le moto d’acqua utilizzate dalla polizia di Venezia sono state vittima di sabotaggio.
I mezzi di trasporto su acqua, utilizzati dalle forze dell’ordine in servizio alla questura di Santa Chiara, sono stati manomessi volontariamente. Nello specifico, è stato gettato dello zucchero nell’olio del motore. La manipolazione è avvenuta per conto di mani esperte che, consce di ciò che stavano facendo, hanno volontariamente fermato l’azione della polizia veneta.
Ad utilizzare le due moto d’acqua oggetto dell’atto vandalico è stata la sezione Sicurezza Acque Interne dell’Ufficio Controllo del Territorio. Due agenti, usciti dalla darsena della questura, si sono accorti della manomissione in quanto sono rimasti in panne, seppur distanti dal luogo di partenza. Inizialmente si è pensato ad un semplice guasto e invece il responso è arrivato forte e chiaro: zucchero nell’olio del motore.
L’intervento da parte del o dei sabotatori è stato molto preciso e minuzioso, tanto che si è convinti che a compiere il lavoro sia stato un vero e proprio esperto. Le forze dell’ordine hanno avviato un’indagine contro ignoti. Il o i colpevoli, se beccati, dovranno rispondere di diversi reati, tra cui interruzione di pubblico servizio, oltre a quelli legati al danneggiamento aggravato.
Al momento non ci sono nomi ufficiali, ma gli agenti coinvolti stanno portando avanti l’indagine, con l’intento di acciuffare il o i responsabili. I poliziotti che guidavano le moto d’acqua non hanno riportato danni. Sicuramente, l’atto compiuto non solo proviene da mani esperte, ma ha avuto come scopo ben preciso proprio quello di fermare l’azione degli agenti.