Zanzara West Nile: c’è un primo morto in Veneto e 12 casi confermati

Un paziente è morto a causa dell'infezione da zanzara del West Nile. Aveva 77 anni e soffriva già di problemi cronici. Situazione decisamente migliore per una donna di 55 anni con la stessa infezione.

Zanzara West Nile: c’è un primo morto in Veneto e 12 casi confermati

Qualche giorno fa è stato lanciato il primo allarme per quanto riguarda la zanzara West Nile. Tuttavia, tra i primi casi, proprio nel Veneto si è verificato il primo decesso: era un uomo di 77 anni che già soffriva di problemi cardiorespiratori. È morto dopo il trasporto in ospedale proprio a seguito del virus trasmesso da una zanzara infetta.

Il ricovero del paziente era avvenuto appena 5 giorni fa, il 24 luglio, ma a seguito del peggioramento delle sue condizioni di salute, è stato trasferito dall’ospedale di Cento, a quello di Cona ed è qui che gli è stata riscontrata la meningite da West Nile.

Zanzara West Nile: fuori pericolo il dodicesimo caso

Situazione completamente diversa per l’ultimo caso riscontrato, il dodicesimo. Quest’ultimo, invece, è fuori pericolo: si tratta di una donna di Fossalta di Piave, che si è subito sentita meglio psicologicamente quando il dottore gli ha confermato che il peggio era ormai alle spalle. L’infezione, nello specifico, le ha causato la formazione di bolle di dimensione ridotta su tutto il corpo, accompagnato da mal di testa e e dolori articolari, due sintomi tipici di una classica influenza stagionale.

Ad essere stato importante per la salvezza della donna di 53 anni, è stato il fatto di essersi recata – dopo poche ore dai disturbi – dal medico di base, richiedendo un test proprio specifico per il West Nile. Un po’ come se il sesto senso le avesse detto cosa chiedere al medico ed è subito stata accontentata con il test che ha dato esito positivo.

Il test viene effettuato con due tipi di anticorpi che, in questo caso, hanno dato l’esito positivo. Dunque a quel punto è stata subito ricoverata, anche se non sono riusciti a risalire al luogo dove avrebbe potuto contrarre l’infezione. La donna si era spostata da Jesolo a Eraclea, ma è stata anche a Verona.

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