Nell’ambito delle attività di contrasto alla criminalità economico-finanziaria, la Guardia di Finanza ha portato a termine un’importante operazione culminata con una confisca di beni del valore complessivo di circa due milioni di euro. Il provvedimento è stato emesso dalla Sezione Autonoma Misure di Prevenzione del Tribunale di Milano nei confronti di un soggetto già coinvolto in numerosi procedimenti penali avviati in diverse regioni d’Italia.
L’intervento, condotto in maniera sinergica dal Gruppo della Guardia di Finanza di Lecco e dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Foggia, con il supporto operativo del Gruppo di Campobasso e della Compagnia di Vasto, ha consentito di mettere i sigilli a un ingente patrimonio illecitamente accumulato nel tempo. Il destinatario della misura di prevenzione, attivo prevalentemente tra la Lombardia e la Puglia, ma con interessi anche in Abruzzo, era da tempo sotto osservazione per l’evidente sproporzione tra i redditi dichiarati e l’elevato tenore di vita che conduceva.
Nonostante fosse formalmente sottoposto alla misura dell’obbligo di soggiorno nel proprio Comune di residenza, in seguito a condanne definitive per bancarotta fraudolenta e altri reati di natura economico-finanziaria, continuava a ostentare ricchezza e a movimentare ingenti somme di denaro. L’uomo, infatti, disponeva di un vasto patrimonio, costituito da immobili residenziali di pregio e autovetture di lusso, intestati a sé stesso, ai familiari o a società a lui riconducibili.
Nel corso delle indagini era già stato disposto nel 2024 un sequestro preventivo dei beni, propedeutico alla confisca definitiva. A seguito dell’approfondita istruttoria, il Tribunale di Milano ha ora emesso un decreto di confisca, estendendolo anche ai beni nella disponibilità indiretta del soggetto.
Il patrimonio confiscato comprende:
1)Tre Ferrari
2) Una Porsche
3)Una Maserati
4)Due Range Rover
5)Una BMW X4
6)Tre immobili di pregio
7)Un conto corrente estero contenente somme non giustificate.
Le autorità stanno ora proseguendo con ulteriori accertamenti patrimoniali per verificare l’esistenza di altri beni eventualmente occultati o intestati a prestanome. L’operazione rappresenta un altro colpo significativo alla criminalità economica e conferma l’impegno delle forze dell’ordine nel perseguire chi, attraverso frodi, fallimenti pilotati e operazioni illecite, riesce a costruire fortune immeritate, danneggiando l’economia legale.