Violentata durante la seconda guerra mondiale, oggi riceve risarcimento

Una signora di 98 anni, ha da poco ricevuto, dopo un lungo iter giudiziario, un risarcimento per i danni morali causati da una violenza sessuale subita 71 anni fa durante la seconda guerra mondiale

Violentata durante la seconda guerra mondiale, oggi riceve risarcimento

La signora Rosa, quasi centenaria, è una di quelle tante donne italiane che hanno vissuto l’orrore della guerra sulla propria pelle e che probabilmente più di altre ha subito la violenza del conflitto, visto che è stata violentata all’età di 27 anni durante la liberazione della penisola italiana da parte delle truppe americane e francesi. La Corte dei Conti ha recentemente riconosciuto, tramite sentenza, il diritto della signora Rosa di essere risarcita dallo stato italiano per i danni morali subiti in quella triste circostanza.

Era il maggio del 1944 e il secondo conflitto mondiale stava iniziando ad avviarsi verso la fine. Le truppe tedesche che occupavano la penisola, stavano iniziando una lente ritirata verso nord, spinte dall’avanzata delle truppe americane e francesi che stavano risalendo lo stivale da sud. Nel sud del Lazio, a seguito di pesantissimi combattimenti, si stanziarono le truppe francesi che comandavano anche alcuni reparti coloniali composti da marocchini.

Furono proprio queste truppe nord-africane (circa 6500 soldati) che con il tacito consenso dei francesi si lasciarono andare ad azioni deplorevoli contro la popolazione inerme del basso Lazio, con furti, saccheggi, omicidi e stupri di massa. Infatti circa 3000 donne vennero violentate in quell’occasione, senza distinzione alcuna tra minorenni e anziane, e molti uomini nel tentativo di fermare tali violenze, vennero uccisi.

Durante questo oscuro episodio della nostra storia, anche la signora Rosa, che allora aveva 27 anni venne violentata e nei mesi successivi fu ricoverata in ospedale dove ha subito diverse operazioni chirurgiche. Nel 1992 le viene riconosciuto una pensione di guerra appartenenete all’ottava categiria, ovvero quella che si concede ‘per infermità o stato nevrotico contratto a seguito di violenza carnale subita nel periodo bellico’.

Ma gli avvocati della loro assistita chiesero in quell’occasione anche la liquidazione del danno non patrimoniale. La vicenda giudiziaria, come spesso accade in queste occasioni, si è protratta fino al 2015 quando la Corte dei Conti ha riconosciuto i danni morali, facendo salire la categoria della pensione, dall’ottava alla quarta categoria.

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