Un episodio preoccupante si è verificato nel pomeriggio di giovedì al parco pubblico di Vimodrone, nell’hinterland milanese, dove una 17enne è stata coinvolta in un episodio pericoloso da parte di un uomo di 30 anni, originario dell’Egitto. La vicenda ha avuto un esito positivo grazie alla prontezza della giovane e all’attenzione di una passante che ha riconosciuto il gesto convenzionale di richiesta di aiuto, noto come “signal for help”.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, la minorenne aveva conosciuto casualmente l’uomo quel giorno, dopo essere inciampata sull’asfalto nei pressi di una fermata del bus tra Cologno e Vimodrone. L’uomo si è offerto di aiutarla e di accompagnarla alla stazione, mostrando inizialmente un atteggiamento apparentemente premuroso. Tuttavia, dopo averla invitata a sedersi su una panchina del parco, ha avuto un comportamento inappropriato nei suoi confronti.
La ragazza, inizialmente incapace di allontanarsi, ha cercato di fermare l’uomo, ma la situazione non si è risolta. In quel momento critico, la giovane ha utilizzato il “signal for help”: il pollice appoggiato sul palmo e coperto dalle altre quattro dita chiuse a pugno, un gesto che indica richiesta di aiuto in situazioni di pericolo.
Una passante che stava percorrendo il vialetto pedonale ha notato il segnale e ha immediatamente chiamato suo padre, che a sua volta ha contattato i carabinieri. Grazie alla segnalazione, le autorità hanno potuto intervenire rapidamente. L’uomo era riuscito a fuggire inizialmente, ma è stato rintracciato la stessa sera in un appartamento condiviso nei palazzi di Cologno sud e arrestato con l’accusa di violenza sessuale.
Il 30enne, formalmente incensurato e residente in Italia da pochi anni, si è dichiarato estraneo alle accuse, sostenendo la presunta partecipazione consenziente della ragazza. Tuttavia, l’intervento tempestivo della giovane e della passante ha evitato che la vicenda peggiorasse, sottolineando l’importanza di strumenti di autodifesa e segnali di allerta riconosciuti a livello internazionale.
Il “signal for help” è stato ideato in Canada nel 2020 durante il lockdown, come strumento per aiutare chi si trova in pericolo a chiedere aiuto in modo discreto. Questo caso dimostra come la conoscenza di tali segnali possa fare la differenza e salvaguardare l’incolumità di persone vulnerabili in contesti pubblici. La collaborazione tra cittadini attenti e forze dell’ordine ha permesso di gestire la situazione con efficacia, evitando conseguenze ulteriori. L’episodio di Vimodrone evidenzia non solo la rilevanza dell’educazione alla sicurezza personale, ma anche il valore della solidarietà e dell’attenzione al prossimo, dimostrando che un gesto semplice può proteggere vite e contribuire a garantire la sicurezza nelle comunità.